dettame

Putin, schiaffo a Biden: "Aperto ai colloqui. Ma...", il diktat

Alla Casa Bianca arriva un rifiuto: Vladimir Putin non parlerà con Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti ha detto di essere "pronto a parlare con Putin se è interessato a mettere fine alla guerra. Non lo ha ancora fatto. In quel caso, in coordinamento con i miei amici francesi e della Nato, sarò felice di sedermi con Putin e vedere cosa vuole e cosa ha in mente". Eppure la risposta del Cremlino non si è fatta attendere e come previsto, lo zar ha declinato l'invito. "Per la Russia - ha specificato il portavoce Dmitry Peskov - è impossibile accettare la condizione posta dal presidente Usa Joe Biden per trattative sull'Ucraina, cioè che prima le truppe di Mosca lascino il territorio ucraino". E così da Mosca si annuncia che "l'operazione militare speciale continua", anche se "Putin rimane aperto al dialogo". 

Ma sempre che gli Usa rimangano ai loro dettami. Stando a quanto ribadito da Peskov la via preferita per risolvere la situazione in Ucraina è la diplomazia, ma gli Stati Uniti devono riconoscere come territorio della Federazione le regioni ucraine recentemente annesse. Dall'altra parte gli Stati Uniti non accennano a diminuire gli armamenti destinati a Kiev. Anzi, il segretario alla Difesa Lloyd Austin e altri alti funzionari del Pentagono non escludono "un'importante espansione dell'addestramento rivolto all'esercito ucraino". 

Il Washington Post parla di un piano in discussione da settimane che si baserebbe su miliardi di dollari in armi inviati dagli Usa e unità combattenti ucraine con centinaia o migliaia di soldati da addestrare a Grafenwoehr. Qui, in Germania, l'esercito americano ha addestrato le forze ucraine per anni. Eppure, scrive il Wp, Austin sarebbe "desideroso di aumentare la capacità dell'Ucraina di manovrare sul campo di battaglia con uno stile di guerra più moderno". Un desiderata che non va di pari passo con i negoziati.