La testimonianza
Polonia, Eurofighter italiani in allerta: cosa hanno intercettato
"Allerta già al massimo", gridano dalla base Nato di Malbork, nella estrema regione nord orientale della Polonia. Qui è operativa la Tfa Polonia 'White Eagle', la missione a guida italiana di difesa dello spazio aereo dell'Alleanza. Ed è proprio l'Aeronautica Militare, dopo la caduta dei missili in territorio polacco, a mettere in guardia: la tensione "non può innalzarsi ulteriormente". A vigilare in caso di avvicinamento di caccia russi al confine con i territori dell'Alleanza ci sono proprio quattro Eurofighter F-2000A dell'Aeronautica Militare.
"In tre mesi abbiamo effettuato 19 scramble - spiega il colonnello Salvatore Florio, pilota di lungo corso e comandante della missione - tecnicamente un decollo su allarme che si verifica quando un aereo non rispetta lo spazio aereo internazionale". Ma non è finita qui, perché Florio sulle colonne del Giornale aggiunge che "abbiamo intercettato e identificato più di 25 velivoli russi al confine polacco, in acque internazionali, riuscendo a fotografarne 24, durante circa 48 ore di attività di volo".
Più nel dettaglio, l'attività italiana "avviene - conclude Florio - al confine con Kaliningrad, al confine nord-est. Da quando suona la sirena, siamo in grado di partire in 15 minuti". La sirena, infatti, è il campanello d'allarme. Quando suona in tutta la base è il segno che qualcosa sta per accadere. Da quel momento i piloti si dirigono verso uno degli Eurofighter schierati nella base, pronti ad alzarsi in volo con la convinzione che uno dei caccia russi si è avvicinato troppo. E con la vicenda dei missili caduti in Polonia, la tensione è alle stelle.