Disastrosa

Lizz Truss si dimette dopo 45 giorni: il Regno Unito nel caos

Clamoroso: Lizz Truss ha annunciato le dimissioni da premier britannica. "Data la situazione ho capito di non poter realizzare il mio mandato, ho già avvertito Re Carlo", ha affermato in un discorso a Downing Street. Insomma, la sua parabola da primo ministro è durata soltanto 45 giorni: aveva infatti raccolto l'eredità di Boris Johnson, a sua volta dimissionario. 

La Truss, nei fatti, non ha più una maggioranza su cui contare, dopo le sciagurate decisioni di politica economica. E il Regno Unito piomba nel caos. L'ultimo atto alla vigilia, ieri mercoledì 19 ottobre, con il voto sul fracking, ossia le trivellazioni di profondità, considerato dalla Truss alla stregua di "un voto di fiducia". La premier aveva anche minacciato di sospendere dal partito conservatore i deputati che si sarebbero espressi contro di lei. Dunque, un corposo gruppo di onorevoli ha minacciato la ribellione, immediata la marcia indietro della Truss, poi le dimissioni dei due capigruppo. Oggi, le dimissioni della premier, rimasta senza maggioranza.

La decisione di dimettersi è arrivata dopo l'incontro con Graham Brady, il capo del cosiddetto Comitato 1922 che, secondo la tradizione britannica, ha il compito di organizzare un voto di sfiducia quando un ampio numero di deputati gli scrivono che voteranno contro il premier di turno. E così Brady ha comunicato alla Truss che la maggioranza dei Tories era contro di lei: per risparmiarsi l'umiliazione della sfiducia ad opera dei propri colleghi, restava il passo indietro. Opzione che ha percorso, proprio come fecero in tempi recenti Theresa May prima e Johnson poi. Insomma, nel Regno Unito ora domina l'instabilità politica

Nei giorni scorsi, le dimissioni prima del ministro delle Finanze Kwasi Kwarteng e poi del ministro degli Interni Suella Braverman, due che erano considerati tra i più stretti alleati della Truss. Insomma, la situazione era insostenibile: come detto, l'effetto-domino era iniziato per le decisioni in termini di politiche fiscali, poi rimangiate a tempo record. 

Ora, il candidato alla premiership più accreditato tra i conservatori sarebbe proprio l'ex ministro delle Finanza Rishi Sunak. I laburisti, col loro leader Keir Starmer, chiedono però elezioni anticipate per "ristabilire stabilità e legittimità dopo le dimissioni di una premier che era stata eletta con il voto di appena 80 mila iscritti" ai Tories nelle primarie sei settimane fa. Se non si votasse, i Tories insedierebbero il quinto primo ministro in sei anni. Un record.