Scenari da incubo
Mosca, il generale di Putin: "Decisioni difficili", guerra stravolta
La situazione al fronte è “tesa” per le sue forze "costantemente sotto attacco nemico". Lo ha dichiarato il comandante delle operazioni russe in Ucraina, Sergej Surovikin, in un’intervista all'emittente televisiva Rossija 24. L'ammissione delle difficoltà non è, però, un indice positivo, poiché il timore degli esperti è che non si tratti di una presa di coscienza, ma di una giustificazione preventiva per le azioni che si starebbero per ordinare. "Non possiamo escludere decisioni difficili", ha affermato l'ufficiale, lanciando così un pesante timore. Nella peggiore delle ipotesi, il pensiero non può che andare alla bomba atomica. Intanto, è noto che i civili della regione di Kherson saranno evacuati dalla città. Ad annunciarlo le autorità filorusse della regione di Kherson, secondo cui è in programma un'evacuazione - già cominciata - di circa 50-60 mila persone sulla riva sinistra del fiume Dnepr per trasferirle verso il territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea. Il motivo rimane ignoto, anche se si suppone possa essere un modo per salvare i cittadini o da un'eventuale avanzata delle forze di Kiev o da un'offensiva russa.
Il fedelissimo di Vladimir Putin, però, riconduce lo sfollamento ad altre cause, affermando che gli ucraini stanno inviando al fronte "tutte le riserve” a loro disposizione e continuano i loro tentativi di attaccare le posizioni delle forze russe. A suo dire, sarebbe la Nato che “spinge Kiev” a continuare l’offensiva nella regione di Kherson. Surovikin ha spiegato che i bombardamenti compiuti dalle forze ucraine sul ponte Antonovsky che attraversa il fiume Dnepr e la diga della centrale idroelettrica di Kakhovskaya "hanno reso difficile l’approvvigionamento di cibo alla città e ci sono problemi per le forniture di acqua ed elettricità”. Tutto ciò "non solo complica notevolmente l’esistenza dei cittadini, ma crea una minaccia diretta alle loro vite”. Da qui la necessità di evacuare i civili.
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