Retromarcia sconvolgente
Liz Truss, retromarcia sulle tasse. Sondaggio choc: fatta fuori dopo un mese?
La premier britannica Liz Truss è pronta a tutto per provare a salvare la sua poltrona. Arriva la clamorosa marcia indietro del governo sulla proposta di taglio dell'aliquota più alta dell'imposta sul reddito che ha scatenato forti critiche del partito conservatore (di cui la Truss fa parte) e turbolenze sui mercati. Immediata la reazione della sterlina che ha toccato un massimo da una settimana a 1,128 dollari (+1%) e ora viaggia a +0,37% a 1,1119 dollari. Dopo le indiscrezioni circolate, nel secondo giorno del Congresso annuale del Partito conservatore, il ministro delle Finanze Kwasi Kwarteng ha twittato che "non procederà" con la rimozione dell'aliquota massima del 45%. "E' chiaro che il taglio dell'aliquota fiscale del 45% ha messo in ombra la nostra missione di affrontare le sfide del nostro Paese. Pertanto, annuncio che non proseguiremo" su questa strada, ha detto. Riprendendo le parole di Kwarteng la premier Truss ha affermato: "Abbiamo capito e abbiamo ascoltato, ora il nostro obiettivo è costruire una economia ad alta crescita che finanzi servizi pubblici di livello mondiale, che aumenti i salari e crei opportunità in tutto il Paese".
La verità è che nelle ultime ore si era cominciato insistentemente a parlare di una crisi di governo lampo, a un solo mese dalla nomina della Truss a Downing Street. L'erede di Boris Johnson era arrivata al potere con la poco gratificante nomea di "bomba a mano umana", per usare le parole di Dominic Cummings, ex consigliere di Boris. E la mossa "o la va o la spacca" sul taglio delle tasse ha trascinato a picco il governo nei sondaggi. Secondo i dati dell'istituto demoscopico YouGov, come riportava sabato anche il Corriere della Sera, i laburisti oggi all'opposizione sono arrivati al 54% dei consensi, mentre i conservatori sono sprofondati al 21%, un distacco di 33 punti che riporterebbe la situazione politica inglese indietro di 30 anni, all'epoca di Tony Blair negli anni 90 quando i conservatori ancora cercavano disperatamente l'erede della Thatcher. Drammatica poi la situazione personale della Truss: solo il 15% degli elettori la giudica positivamente, mentre è bocciata dal 65% degli intervistati. E mentre nel partito parlano di "sbalorditiva incompetenza" e "disastro auto-inflitto", è difficile pensare che il dietrofront sulle politiche fiscali possa far cambiare idea agli elettori e soprattutto rassicurare i mercati. Più che saggezza, potrebbe sembrare una sconvolgente prova di indecisione.