L'inaspettato

Mosca, il sindaco si ribella in pubblico a Putin: un gesto clamoroso

Dall'inizio della guerra in Ucraina, la lettera “Z” e il nastro nero e arancione di San Giorgio sono diventati il simbolo russo del sostegno all'"operazione militare speciale". La “Z”, dapprima dipinta sui carri armati dell’esercito, è apparsa progressivamente anche nelle città russe, incluso il centro di Mosca, fino a diffondersi ovunque, dagli cartelloni pubblicitari agli edifici, dalle fermate degli autobus alle auto. Riguardo al significato, ci sono diverse versioni, ma la voce ufficiale, da parte del ministero della Difesa russo, ha dichiarato che la lettera è da intendersi come l’abbreviazione di “Za pobedu” che - tradotto - significa “Per la vittoria”.

 

 

 

Oggi, però, un vento contrario alla propaganda comincia a farsi sentire anche all'interno delle istituzioni russe, soprattutto a seguito dell'annuncio della mobilitazione e del referendum indetto nelle quattro province ucraine. Tra i "ribelli" all'idea del referendum - che sarebbe stato organizzato in modo sbrigativo e non efficace - spiccano il "viceré" del Donbass, Serghej Kirienko, il primo ministro Mikhail Mishustin e il primo cittadino di Mosca, Serghej Sobjanin. Lo riporta la Repubblica, grazie ad alcune fonti interne al Cremlino, secondo cui il sindaco di Mosca avrebbe deciso di manifestare a Putin il suo disaccordo, non con le parole o con il silenzio, ma con un gesto tanto laconico quanto eclatante, ovvero con la cancellazione della lettera "Z" da tutti i luoghi della città.