Guerra in corso
Cremlino, Putin ammette la sconfitta: l'ombra della legge marziale
La guerra in Ucraina sta prendendo una piega forse inaspettata per Putin. Pare che adesso - come riporta il Messaggero - anche al Cremlino stiano iniziando a vedere i risultati della controffensiva di Kiev. A partire dall'avanzamento delle truppe di Zelensky nella regione di Kharkiv. La responsabilità del fallimento russo, però, verrebbe attribuita non allo zar ma ai suoi consiglieri militari. Intanto i soldati russi sarebbero entrati nel panico.
Particolarmente importante per gli ucraini è stata la riconquista della città di Izyum lo scorso 10 settembre. Il motivo? Si tratta di uno snodo ferroviario strategico nel sud-est di Kharkiv che nei mesi scorsi era stato utilizzato dalle forze russe per i rifornimenti. Izyum è stata una delle prime città a cadere in mano russa dopo l'inizio della guerra. Intanto monta su Telegram la protesta dei soldati russi, molti dei quali si sarebbero scagliati contro i comandanti. Igor Girkin, ex ufficiale dell'intelligence russa e critico dell'esercito russo, ha notato in maniera ironica: "Una brillante operazione per trasferire le città di Izyum, Balaklia e Kupyansk ai nostri rispettati partner ucraini".
Le armi che hanno aiutato parecchio gli ucraini sul campo sono diverse, stando a quanto riporta il Messaggero: sistemi di artiglieria HIMARS statunitensi a lungo raggio, obici M777, missili anti-radiazioni ad alta velocità, obici Caesar e l'artiglieria semovente Panzerhaubitze. Intanto a mettere bocca sul fallimento di Putin è anche il leader ceceno Ramzan Kadyrov, che si è detto favorevole all'introduzione della legge marziale in Russia, aggiungendo di essere pronto a usare "qualsiasi armamento" in Ucraina: "Questa è la mia opinione personale", ha scritto su Telegram.