All'angolo

Vladimir Putin, è finita davvero? "Diserzione": terremoto al Cremlino

I disertori sono uno dei tanti problemi che la Russia è chiamata a fronteggiare dopo la disfatta nel Donbass. I soldati di Mosca hanno sempre meno fiducia nei vertici militari, al punto che non sorprendono affatto le notizie che arrivano ad esempio dalla Brigata di fanteria navale: avrebbe perso oltre l’80% dei suoi uomini. “Hanno il morale e lo stato psicologico estremamente bassi - ha sottolineato lo Stato Maggiore di Kiev nel suo ultimo rapporto - molti di loro si rifiutano di tornare nell’area delle ostilità”.

 

 

Intanto Vladimir Putin ha deciso di licenziare Roman Berdnikov, comandante del Distretto occidentale: lo zar è a un bivio dopo la sconfitta improvvisa e umiliante che è stato costretto a subire. E soprattutto deve fare i conti con i primi segnali di ribellione interna per una guerra che si sta rivelando un fallimento pressoché totale rispetto a quelle che erano le trionfali previsioni iniziali della Russia: secondo la BBC Mosca i soldati di leva si stanno rifiutando di prendere parte all’operazione speciale; di conseguenza l’invio di nuove truppe sarebbe stato sospeso.

 

 

Inoltre Putin deve subire anche l’umiliazione di essere preso in giro dagli ucraini: “Li abbiamo attirati in un tranello - ha dichiarato Oleksiy Gromov, vice capo dello Stato Maggiore delle forze armate di Kiev - preannunciando una grande offensiva nel Sud, dalle parti di Kherson. In realtà era solo un diversivo per assorbire forze russe su quel fronte e sguarnire il Donbass, il nostro vero obiettivo. Ci sono cascati in pieno”.