Il ritratto
Liz Truss nuovo premier: chi è l'ultra-conservatrice che vuole eliminare Putin
È Liz Truss la nuova leader del Partito conservatore britannico. L'attuale ministra degli Esteri, che andrà a sostituire Boris Johnson al numero 10 di Downing Street, nella corsa alla guida dei Tories ha sconfitto con netto margine lo sfidante, l'ex cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak. E' quanto emerso dal voto finale deciso dal voto postale degli iscritti. La 47enne sarà la terza donna a ricoprire questo incarico nella storia del Regno Unito. Domani, martedì 6 settembre, dovrebbe ricevere l’investitura di formare un nuovo governo dalla regina Elisabetta in persona.
Ma chi è Liz Truss? I suoi sostenitori l'hanno già definita "la nuova Lady di ferro", con chiaro riferimento alla prima premier britannica Margaret Thatcher. E in effetti non sono mancati da parte sua diversi richiami alla ex premier. Basti pensare alla foto scattata a bordo di un carro armato dell'esercito britannico in Europa orientale. La Lady di ferro ne fece una simile durante la Guerra Fredda. Ma anche il suo abbigliamento sembra rimandare al passato: la camicetta col fiocco indossata in un recente dibattito televisivo è proprio in stile Thatcher.
La nuova leader dei conservatori ha studiato filosofia, politica ed economia all'Università di Oxford, poi ha lavorato come economista per il gigante dell'energia Shell e per l'azienda di telecomunicazioni Cable and Wireless. Per quanto riguarda la politica estera, la sua posizione sulla guerra in Ucraina è praticamente la stessa di Johnson. Come ministra degli Esteri, ha sempre dato pieno sostegno a Kiev, mostrandosi favorevole alle sanzioni contro Mosca. Di recente sul Daily Telegraph Truss ha dichiarato di essere "l'unica persona in grado di apportare il cambiamento di cui abbiamo bisogno nell'economia, in linea con i veri principi conservatori, e l'unica in grado di intervenire e guidare la risposta all'Ucraina e alla crescente minaccia alla sicurezza che il mondo libero deve affrontare". E ancora, ha invocato per Vladimir Putin un processo "in stile Norimberga".