Tempi cupi

Lucio Caracciolo, l'allarme: "La Germania garantisce il debito italiano. E ora..."

"Altro che locomotiva Germania. I vagoni europei giacciono in binari morti o seguono traiettorie erratiche": Lucio Caracciolo spiega che, fin dall'inizio della guerra in Ucraina, la situazione in Europa è stata piuttosto catastrofica soprattutto per la crisi che ha investito Berlino. Una parte della responsabilità - come scrive il giornalista e direttore di Limes su La Stampa - è da imputare al cancelliere Olaf Scholz: "Nessuno si attende che lui, il cancelliere meno carismatico della storia tedesca, abbia idea della rotta migliore".

 

 

 

Il problema, secondo Caracciolo, è che "la scossa bellica ha colto Berlino con la guardia bassa. Quasi più dell’Italia. A differenza del nostro paese, la Germania era però leader di fatto in ambito europeo". Di qui il senso di smarrimento oggi parecchio diffuso nel Vecchio continente. La Germania, quindi, avrebbe deluso chi si aspettava una guida forte in una situazione così drammatica: "Ci si poteva attendere che il governo tedesco indicasse la linea d’emergenza ai soci comunitari. Dopo sei mesi, non se ne vede traccia. Perché Berlino stessa brancola nel buio, all’insegna del 'domani si vedrà'".

 

 

 

Caracciolo, poi, sottolinea la "gravissima crisi energetica" scatenata dal conflitto: "La guerra è scoppiata alla vigilia dell’inaugurazione del gasdotto Nord Stream 2, deputato a raddoppiare il flusso di gas russo verso la Germania via Mar Baltico, anche per aggirare l’Ucraina". Adesso di quel progetto non c'è più nessuna traccia: "Il modello energetico tedesco dev’essere rivisto da cima a fondo". Il risultato di tutto questo? Un conto salato, non solo per l'economia tedesca ma anche per quella europea. E l'Italia? "La crisi del modello Germania ci colpisce in fronte - spiega l'esperto -. Berlino garantisce il debito italiano. Per diversi motivi, tra cui spicca l’interesse dell’industria germanica a salvaguardare l’interdipendenza con i partner del nostro Nord".