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Aleksandr Dugin, il video choc: davanti al cadavere della figlia
Lo strazio di Aleksandr Dugin, a pochi metri dal cadavere della figlia Daria uccisa molto probabilmente da un'autobomba che ha devastato l'auto su cui viaggiava alle porte di Mosca. La 30enne Daria Dugina, giornalista e analista politica, aveva appena concluso una conferenza insieme al padre, l'ideologo del "rossobrunismo" molto vicino a Vladimir Putin (in Occidente era stato definito "il Rasputin" del Cremlino) e famoso anche in Italia per i suoi interventi pubblici e nei talk televisivi. I due dovevano rincasare insieme, ma all'ultimo secondo Dugin ha scelto di salire su un'altra auto, lasciando la sua a Daria. Un video diffuso sul web, cruento e drammatico, riprende la scena del disastro: i resti dell'auto incendiati, Dugin che si aggira sconvolto con le mani tra i capelli.
La macchina, una Toyota Land Cruiser Prado, "era completamente in fiamme, ha perso il controllo perché stava guidando ad alta velocità ed è volata sul lato opposto della strada", ha detto Andrei Krasnov, leader del movimento Russky Gorizont e conoscente della famiglia. Krasnov ha detto alla Tass di conoscere personalmente Dugina e che l'auto su cui viaggiava apparteneva a suo padre. "Per quanto ho capito, l'obiettivo era il padre, o forse entrambi", ha detto all'agenzia russa. Dugin è leader del Movimento Eurasiatico, è vicino a Putin pur non ricoprendo alcun ruolo ufficiale o istituzionale nell'amministrazione russa ma è accreditato come "guida spirituale" dell'invasione russa dell'Ucraina, ed è spesso definito "il cervello di Putin". La figlia Dugina, era nata nel 1992 e ha studiato filosofia all'Università statale di Mosca. All'inizio di quest'anno, le autorità statunitensi e britanniche l'avevano accusata di aver contribuito alla disinformazione sulla guerra in Ucraina.
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L'esplosione, riferisce la Tass, è avvenuta nell'area di Bolshiye Vyazemy, nella periferia di Mosca. Le autorità russe hanno aperto un'indagine sull'incidente che, secondo il Comitato Investigativo della Federazione Russa, sarebbe un attentato. Il Comitato infatti ha affermato che l'esplosione sarebbe stata causata da un ordigno installato a bordo dell'auto. Vari commentatori, compreso il presidente della Repubblica popolare di Donetsk, il filorusso Denis Pushilin, hanno puntato il dito contro i "terroristi ucraini" chiarendo come i mandanti dell'attentato siederebbero direttamente a Kiev.