L'analisi
Xi Jinping, la "Terza via": il ricatto silenzioso con cui sta per conquistare il mondo
"Neppure la Cina, prende le parti della Russia o l'appoggia sul serio". In sostanza, scrive Bill Emmott su La Stampa, Xi Jinping ha deciso di imboccare la "terza via", ovvero non si schiera con il Cremlino perché vuole "attirare i vicini nella sua area di influenza senza spaventarli".
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Lloyd Austin, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, prosegue Emmott, "ha accusato la Cina di suscitare tensioni intorno a Taiwan e al Mar Cinese Meridionale con la sua aggressività. Il generale Wei Fenghe, ministro della Difesa cinese, ha accusato gli Stati Uniti di alimentare i dissapori nella regione ma anche - cosa di gran lunga più importante - di aver provocato la guerra in Ucraina. Malgrado ciò, il Segretario Austin e il Generale Wei si sono visti anche in privato, per il loro primo appuntamento da quando, nel gennaio 2021, si è insediata l'Amministrazione Biden".
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Un incontro "schietto" che le due "superpotenze nemiche hanno deciso di non dire ufficialmente, o quanto meno di non enfatizzare". Osserva Emmott che "il generale cinese Wei ha pesato le parole definendo 'una partnership, ma non un'alleanza' l'accordo che il suo Paese ha firmato con la Russia il 4 febbraio scorso, appena 20 giorni prima dell'invasione dell'Ucraina ordinata dal presidente Putin. Ha anche dichiarato che il suo Paese non ha fornito aiuti militari o risorse dello stesso tipo alla Russia". E da parte sua "Austin ha sottolineato con precisione quello che gli Stati Uniti non stanno facendo: non stanno creando una versione asiatica della Nato, e non stanno cercando di organizzare l'ordine mondiale in due raggruppamenti contrapposti, come se si trattasse di una nuova guerra fredda".