Storia dell'orrore
Danny, costretto a bere vodka con un tubo resta paralizzato: chi sono le belve
Una storia orribile, quella di chi suo malgrado è protagonista Danny Santulli, ucciso da un raccapricciante episodio di nonnismo. Il ragazzo infatti è stato costretto a bere una intera bottiglia di vodka con un tubo infilato in bocca ed è rimasto paralizzato. Il tutto dopo che era già stato costretto a bere litri di birra: il tutto come prova di iniziazione per entrare in una confraternita. Dopo tutto quell'alcol, come detto, il giovane si è sentito male ed è rimasto paralizzato a vita.
Il 19enne infatti ha subito un infarto che gli ha fatto perdere vista, parole e mobilità degli arti. Secondo quanto sostenuto dalla famiglia il ragazzo è stato vittima della confraternita Phi Gamma Delta, in cui avrebbe voluto entrare dopo la sua iscrizione come matricola all'Università del Missouri. I familiari di Danny hanno citato in giudizio i 22 componenti della confraternita, sostenendo che loro figlio sia stato costretto a prestarsi all'orrore.
I fatti risalgono allo scorso ottobre. Dopo che il malore lo aveva colpito, i membri della confraternita hanno scaricato Danny davanti all'ospedale per poi darsi alla fuga. Il ragazzo era vittima di intossicazione da alcol e i medici non sono stati in grado di prevenire le conseguenze causate dal coma: ora la sua invalidità è irreversibile a causa dei gravi danni causati dall'episodio al suo cervello.
Ma non solo. Secondo quanto denunciato dalla famiglia, Danny Santulli era ormai vittima di nonnismo e vessazione da giorni: "Era privato del sonno - spiegano -, doveva comprare cose per i fratelli della confraternita con i suoi soldi e gli è stato ripetutamente ordinato di pulire le stanze dei fratelli e portare loro cibo, alcol e marijuana a tutte le ore della notte". E ancora, Danny sarebbe stato costretto a gettarsi in un bidone della spazzatura pieno di vetri rotti. Accuse che, se confermate, sarebbero gravissime.