Profezia
Meghan Markle? "Lei con un miliardario americano, Harry torna a Londra": corna, l'ultima bomba
Anche se in pubblico durante le cerimonie istituzionali del Giubileo di Platino per i 70 anni di trono della Regina Elisabetta II li abbiamo visti sempre distanti (non una parola, né uno sguardo), un incontro ravvicinato tra Harry e William ci sarebbe stato durante un pranzo a porte chiuse con Elisabetta, Carlo e Camilla e altri "big" della famiglia reale. Presenti ovviamente anche le cognate Kate e Meghan. Ma sul contenuto dei colloqui dei due fratelli «non si saprà nulla». Ne è convinto Antonio Caprarica, esperto italiano della corte britannica, che uscirà nei prossimi giorni con il suo ultimo libro "William & Harry", sottotitolo: "Da inseparabili a nemici" (Sperling & Kupfer pag. 288 euro 19,90).
In questo nuovo capitolo della saga dei Windsor l'autore ne ricostruisce le fasi più recenti, scandagliando il complicato vincolo di affetto e parentela che ha saldato le vite dei due principi, l'uno destinato al trono e l'altro al ruolo di "erede di scorta". «Quello che determinerà il futuro rapporto di Harry con William e tutta la famiglia reale è profondamente legato al contenuto del suo memoriale che uscirà in autunno. Se gli hanno dato 16 milioni di dollari non è certo per la sua simpatia, ma perché il suo libro deve essere tale da stimolare l'attenzione planetaria. Continuerà a parlare di razzismo e dei pessimi rapporti con il padre...».
Una paternità molto discussa.
«Un tabloid inglese a caccia di scoop aveva avuto l'idea di ingaggiare una ragazza argentina affinché seducesse Harry e poi nell'intimità avrebbe dovuto strappargli un capello per l'esame del Dna. Sull'esito non è trapelato nulla. Anzi, Buckingham Palace ha sempre confermato la paternità del principe Carlo. Rimarrà un segreto come la maschera di ferro di Dumas. Ma il sospetto resta. La stessa Lady Diana si era affrettata a sostenere che la conoscenza con il maggiore James Hewitt era avvenuta dopo la nascita di Harry».
Tutta questa storia deve aver segnato molto il ragazzo che aveva da poco perso la mamma. Come dimenticare le tristi immagini nel settembre 1997 dei due fratelli addolorati che seguono a capo chino il feretro della principessa del popolo...
«Si percepiva il solido legame affettivo suscitato dalla dolcezza di Diana di due orfani uniti dalla disperazione di una perdita immensa e dal ricordo di una felicità irrecuperabile».
Harry somiglia molto alla mamma e da lei si dice abbia ereditato il seme dell'irrequietezza e il desiderio di libertà. È stato questo ad allontanarlo da William insieme al suo sentirsi un eterno secondo, oppure è tutta colpa di Meghan Markle che ha giocato un ruolo fondamentale riuscendo a dividere i due fratelli apparsi inseparabili per trent'anni?
«Lo spirito ribelle del secondogenito consapevole che avrebbe fatto sempre una vita da secondo e quindi mai sarebbe diventato re. Meghan è stata il catalizzatore. Il legame tra i due fratelli era molto forte dopo la morte di Diana, erano molto uniti, la prima incrinatura è avvenuta quando Harry è tornato dall'Afghanistan e ha trovato William fidanzato con Kate. Lui all'inizio si è legato molto alla coppia dicendo a tutti che Kate era la sorella che non aveva mai avuto. Per un po' i tre sono stati inseparabili. Ma presto Harry ha realizzato che era stato tagliato fuori dalla vita del fratello. Si è sentito emarginato. E quando è nato George ha capito che non sarebbe stato lui a succedere a William. Poi con l'arrivo di Charlotte e Louis lui si è allontanato sempre di più dalla linea di successione. Oggi è al sesto posto».
Che cosa hanno in comune i due fratelli?
«Due mogli forti e dalla grande personalità, donne determinate che hanno offerto l'affetto di una famiglia che a loro è sempre mancato. William si è innamorato di Kate ma anche della sua famiglia e pure Meghan deve essere stata brava a far sentire a Harry quel calore che gli ricordava la mamma Diana. Poi la nascita dei figli ha unito ancora di più la coppia».
Quindi quanto si deve a Meghan la rottura tra i due principi?
«Harry temeva la reazione di William. Infatti, lo ha informato per ultimo della sua relazione con la Markle. Il fratello maggiore ha provato a impedirgli di fare le cose in modo frettoloso anche perché l'ingresso di un'ex attrice in una famiglia così complicata non sarebbe stato facile. Ma Harry ha reagito malissimo, tirando fuori tutto il suo risentimento maturato negli anni. Lo scontro è stato durissimo. William aveva sempre pensato al fratello come la persona da avere accanto per salire al trono, non come un antagonista o un nemico da combattere. Anzi poteva essere la persona giusta per aiutarlo a svecchiare la monarchia».
William è davvero impeccabile come appare oppure ha delle zone d'ombra?
«La sua infanzia è stata terribile, fino a sei anni è stato un bambino intrattabile, ipercinetico, che rompeva tutto, minacciava di mandare le tate al patibolo. Poi si è dato una calmata, quando gli hanno fatto capire che sarebbe diventato re. Mentre i compagni giocavano con le favole lui la favola la viveva ogni giorno e una volta superate le inquietudini adolescenziali ha cominciato a sfruttare e godere di tutti i suoi privilegi principeschi, a frequentare i locali notturni, a bere alcol. E sulle sue malefatte si stendeva un velo, ma visto che si portava dietro il fratello, era il piccolo di casa a venir crocifisso dalla famiglia prima, e poi dai tabloid. Anche se pure Harry ne combinava di tutti i colori. Due bambini gravemente danneggiati da una famiglia disfunzionale, impegnata a fare altro. Che costruiva problemi più che risolverli, e loro ne assorbivano tutta la carica distruttiva».
C'è qualche possibilità che facciano pace e che Harry possa rientrare a Londra?
«Aspettiamo di leggere il suo memoriale, poi non dimentichiamo che la regina gli aveva proposto di fare l'ambasciatore del Commonwealth, un ruolo importante, ma lui ha preferito scappare in California. Ora che le cose non gli vanno bene come sperava, pure i rapporti con Netflix si stanno incrinando dopo i vari flop, potrebbe essere interessato a un ritorno a Londra ma bisogna vedere cosa ne pensa la moglie. Ci sono osservatori che hanno già delineato il loro futuro: Meghan si accaserà con un miliardario hollywoodiano e Harry usato e spremuto rientrerà a Londra per consolarsi con i privilegi da duca di Sussex, figlio di Carlo re d'Inghilterra. Oppure potrebbe finire i suoi giorni su una spiaggia californiana».
La coppia William e Kate invece mostra una solidità granitica, si amano davvero o è una coppia costruita?
«È solida proprio perché costruita, la stagione dell'amore e della passione dura un certo periodo di tempo, poi la relazione si nutre di un progetto. Kate non è entrata nella royal family come Lady Diana con gli occhi chiusi. Voleva William con tutto quello che lui poteva dargli. E poi si vede che c'è pure un'intesa fisica, l'abbondanza di prole lo certifica. Fanno magnificamente il loro lavoro: visitare ospedali, asili, scuole e cercano di essere vicini alle classi sociali più semplici che sono quelle che sostengono la monarchia».
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Intanto c'è Carlo che aspetta il suo turno, con Camilla che ha ricevuto la benedizione di Elisabetta per poter diventare regina. Ma potrebbe abdicare in favore di William?
«Si porta dietro due macchie: l'essersi lasciato scappare Diana e l'adulterio con Camilla. La sua immagine pubblica era rovinata. Ci ha messo anni per recuperare. Ma è un uomo intelligente e colto, laureato a Cambridge. È pronto. L'unico problema è che ha già 73 anni e quando sarà il momento si ritroverà a fare il re a 80 anni. Ma mentre la Regina non ci pensa proprio ad abdicare, Carlo potrebbe salire al trono, ma dopo un po' passare la mano al figlio, per il bene della monarchia, che ha bisogno di un sovrano giovane. Altrimenti diventerebbe una corona per vecchi».
Siamo sicuri che la monarchia riuscirà a sopravvivere alla morte di Elisabetta?
«Su questo interrogativo la famiglia reale si gioca l'osso del collo, finora il regno ha mostrato una capacità di adattamento incredibile, di essere in grado di adeguarsi alle necessità del tempo, si piega ma non si spezza. La monarchia resiste fino a quando il popolo la sostiene. Sa che la corona non gliela dà il popolo ma può togliergliela».