Svolte

Battaglione Azov, addio: ecco il comandante Kraken e la "brigata omosessuale", clamoroso in Ucraina

Mirko Molteni

Nonostante la resa a Mariupol del battaglione Azov, gli ucraini ne hanno già annunciato la resurrezione. O meglio, la costituzione di una nuova unità col medesimo nome. Un modo per ricompattare le frange estremiste, con simpatie naziste, della complessa galassia che compone le forze ucraine. Ma anche un richiamo al nome stesso del Mar d'Azov, che i russi considerano «tolto per sempre all'Ucraina», ma che gli ucraini sperano di recuperare. Ad annunciare la formazione, a Kharkiv, di un nuovo battaglione Azov è un ex-membro del medesimo, che attualmente comanda il battaglione Kraken legato ai servizi segreti ucraini SBU. È Konstantin Nemichev, detto "comandante Kraken", che su Telegram ha scritto: «L'unità Azov SSO Kharkiv è stata ufficialmente costituita nella città. È un'altra delle nostre unità di combattimento che opererà nella regione di Kharkiv e libererà la nostra terra dagli occupanti». Il nuovo comandante dell'Azov è indicato in Anatoliy Sydorenko, ma lo stemma del battaglione non porterà più il cosiddetto "Wolfsangel", la runa germanica che riproduce il gancio per la caccia al lupo, bensi tre spade su sfondo giallo.

 

 

 

Il nuovo Azov è in via di organizzazione e non si sa se sarà formato da volontari o da soldati di leva delle forze regolari ucraine. Di certo, l'uomo che ne ha annunciato la rinascita, Nemichev, capeggia un'unità che nel nome Kraken, richiama anch' essa i miti nordici, essendo il Kraken un mostro marino, simile a una piovra, della tradizione vichinga. Nemichev era stato nel 2021 candidato alle elezioni comunali di Kharkiv, dopo aver militato nell'Azov in Donbass. Poi è assurto a capo del Kraken, che secondo i russi radunerebbe pur' esso elementi neonazisti provenienti dal Pravyi Sektor. Proprio ieri, peraltro, il generale russo Mikhail Mizintsev, ha sostenuto che: «Militanti dell'unità nazionalista Kraken, composta da estremisti, assassini e stupratori liberati dalle prigioni, conducono incursioni punitive nella regione di Kharkiv. Cosiddette squadre della morte irrompono di notte nelle case dei residenti locali sospettati dal servizio segreto ucraino SBU di simpatie pro-russe, eli sottopongono a violenze fisiche, portandoli via di casa».

 

 

Mizintsev ha detto inoltre che «militanti del Pravy Sektor hanno installato postazioni da cecchino in case di civili nei villaggi dell'area di Borovskoye, impedendo agli abitanti di lasciare le case». Intanto, per assicurare un po' di "politically correct" all'esercito ucraino e giustificarne ancor di più l'appoggio da parte dell'Europa, altrimenti imbarazzata dalle brigate neonaziste, ecco nascere in Ucraina anche una sorta di "brigata omosessuale e transessuale LGBT+" che ha come simbolo un unicorno sulle spalline. Un'iniziativa difficile in un paese considerato omofobo. Come ha spiegato a Europa Today uno dei loro portavoce, Oleksandr Zhuhan: «All'inizio c'era bullismo, volava qualche schiaffo, ma i nostri compagni ci hanno accettato. Le cose sono migliorate con l'arrivo in caserma di comandanti che hanno dichiarato di non tollerare alcun tipo di omofobia sottolineando che l'unica cosa importante in prima linea è essere un buon combattente». E rimarca: «Le norme, i regolamenti e gli statuti militari dovrebbero essere inclusivi delle persone Lgbt+».