I misteri di Mosca
Vladimir Putin "è già morto, la sua controfigura...". Cosa sta succedendo al Cremlino: la bomba degli 007
Il presidente russo Vladimir Putin è già morto, e il Cremlino avrebbe provveduto a sostituirlo con un sosia. Saremmo dalle parti del complottismo più spinto, roba da letteratura fantapolitica, se non fosse che a sostenerlo, al tabloid britannico Daily Star Sunday, sia una fonte più che autorevole (sia pur anonima) come alcuni ex responsabili dei servizi segreti di Londra.
Leggi anche: Vladimir Putin e il tumore, "complicazioni dopo l'operazione": un venerdì 20 maggio di terrore, cos'è successo
Gli alti dirigenti dell'MI6 suggeriscono che se lo Zar fosse deceduto in conseguenza alla grave malattia che l'ha colpito da tempo, i vertici del potere russo avrebbero fatto di tutto per tenere nascosta la notizia e antere il segreto il più lungo possibile, soprattutto in una fase così delicata come l'attuale, tra guerra in Ucraina e sanzioni economiche. Il tema della malattia di Putin, addirittura giunta allo stadio terminale, gira da mesi e si fa forte di qualche indizio sulle condizioni psicofisiche non ottimali del presidente: tremori a mani e gambe, camminata incerta, stanchezza nelle apparizioni pubbliche, gonfiore del viso. A spiegare un tale decadimento non sarebbe l'età di Putin (70 anni) ma appunto un ben più serio quadro clinico.
Leggi anche: Vladimir Putin "ha già avuto il cancro, ma...". Oliver Stone, ciò che nessuno aveva mai rivelato
"Una controfigura potrebbe essere stata utilizzata anche in occasione di eventi pubblici, come la parata del Giorno della Vittoria di Mosca all'inizio di questo mese", azzarda il Daily Star citando le fonti di intelligence. "Putin è molto malato e quando morirà la sua morte sarà tenuta segreta per settimane, se non mesi. C'è anche la possibilità che sia già morto. È impossibile saperlo. Si ritiene che Putin abbia impiegato controfigure in passato quando non stava bene e il Cremlino potrebbe farlo ora".
Il tuo browser non supporta il tag iframe
Uno scenario da Unione sovietica, quando la morte dei presidenti veniva nascosta ai cittadini fino all'ultimo (come accaduto nel 1985 con Cernenko). Oggi come allora, d'altronde, c'è da mantenere in vita un regime: "Putin è il capo di un piccolo gruppo di alti funzionari che gli sono completamente fedeli. La loro vera paura è che una volta annunciata la sua morte ci possa essere un colpo di stato del Cremlino e i generali russi vorranno ritirarsi dall'Ucraina. La morte di Putin li lascerà impotenti e vulnerabili, quindi hanno un interesse acquisito nel dire che Putin è vivo, quando potrebbe essere vero il contrario".