Primo ministro
Boris Johnson, "vogliono la sua testa": bufera per la festa in pieno lockdown, le foto che lo incastrano
Le bugie di Boris Johnson al suo popolo e al Parlamento inglese potrebbero costargli molto care. A scatenare il caos sono state le foto del cosiddetto "Partygate", lo scandalo sulla festa di addio al direttore della comunicazione di Downing Street a cui il premier britannico ha partecipato in pieno lockdown. Adesso, come riporta il Daily Mail citato da Dagospia, la funzionaria incaricata dell’inchiesta, Sue Grey, si starebbe preparando a rendere pubblico il suo rapporto finale.
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In un primo momento Johnson aveva detto che non c'era stata alcuna festa in quel periodo, ma le foto pubblicate - in cui lo si vede intento a fare un brindisi - lo hanno smentito al 100%. Ecco perché la situazione in cui si trova ora è molto delicata. Pare che nelle prossime ore il primo ministro chiederà scusa pubblicamente ai suoi parlamentari per aver mentito in maniera così spudorata. Un tentativo per attenuare le conseguenze della eventuale pubblicazione di altri scatti del party. Boris, insomma, dovrebbe "assumersi la responsabilità" di aver violato le regole e smetterla con le bugie.
Ad essere inferociti sono soprattutto i conservatori: le frange ribelli vorrebbero le sue dimissioni. Nel frattempo, il premier inglese ha smentito la notizia secondo cui avrebbe chiesto alla Grey di non pubblicare il suo rapporto durante un incontro privato. Secondo il Times, infatti, Boris avrebbe suggerito all'alto funzionario di non divulgare le sue scoperte visto che i fatti erano "già noti". Il portavoce ufficiale di Johnson, però, ha dichiarato: "Il primo ministro non le ha chiesto di ritirare o di non procedere con il rapporto. Anzi, è stato lui stesso a commissionare il rapporto. Vuole che venga reso pubblico".
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