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Azovstal, l'amministratore delegato dell'acciaieria prepara la vendetta: "Come la faremo pagare ai russi"
Yuriy Ryzhenkov, amministratore delegato del gruppo Metinvest che controlla l'acciaieria Azovstal, dava lavoro a 40 mila persone a Mariupol. Ora l'impianto è distrutto e finito in mano ai russi. "Da quel che sentiamo da chi era lì, alcune parti sono gravemente danneggiate. Ma ci dicono anche che alcune delle strutture principali sono intatte, soprattutto alla fabbrica di Ilyich. Perché ne possediamo due per l’acciaio a Mariupol, Azovstal e Ilyich, con capacità simili", spiega in una intervista al Corriere della Sera.
"Non lavoreremo mai sotto l’occupazione russa", avverte Ryzhenkov, "le nostre proprietà e le controllate restano a Mariupol e sono a rischio di distruzione o presa di controllo da parte dei russi. Ma se davvero gli occupanti sequestrano illegalmente i nostri beni, ci difenderemo con tutti i mezzi legali. Chiediamo agli europei e agli altri clienti di non comprare prodotti degli impianti di Mariupol finché noi, i soli proprietari, non ne avremo ripreso il controllo".
Gli stabilimenti valgono circa dieci miliardi di dollari e "sono parte di una catena del valore essenziale per l’Europa e in particolare per l’Italia. La quota più ampia di acciaio grezzo di Azovstal andava proprio in Italia". Ora, prosegue l'ad, "stiamo documentando le perdite e i danni, un team legale speciale ci lavora senza sosta. Possiamo usare un tribunale internazionale per chiedere alla Federazione russa i danni dalle perdite". Danni che ammontano a "decine di miliardi di dollari".
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Intanto, annuncia, "riapriremo presto" "due impianti in Italia". "Abbiamo ordinato quantità di acciaio grezzo da terzi, arriveranno a fine maggio" e "stiamo facendo dei test per produrre Zaporizhzhia. In sostanza, sostituiremo tutta la fornitura di Azovstal. E i nostri impianti per l’acciaio aperti in Ucraina funzionano uno al 50% e l’altro al 70-75%". Per il trasporto, visto che i porti sono bloccati, "useremo i treni".