L'altro lato della guerra
Joe Biden "col cappello in mano davanti al dittatore": a cosa si è ridotto il presidente Usa
Via l'embargo contro Cuba e Venezuela: Joe Biden ha ritirato le sanzioni ufficialmente per facilitare "la democratizzazione dei due Paesi". Si tratta sicuramente di una delle decisioni più rilevanti tra quelle prese finora dal presidente degli Stati Uniti nei confronti delle due dittature. Nonostante questo, però, la notizia non è stata comunicata da lui, ma da alcuni funzionari attraverso comunicati stampa e interviste con giornalisti. Non ci sarebbe stata nemmeno una discussione nella Commissione esteri del Senato.
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Per quanto riguarda Cuba, Biden ha deciso di ripristinare i voli verso tutte le principali città e di riattivare il programma di ricongiungimento familiare. Eliminato anche il limite di 1.000 dollari sulle rimesse inviate dagli Usa. Mentre aumenterà l'emissione di visti presso l'ambasciata all'Avana. Bob Menendez, il dem che presiede la Commissione esteri del Senato, quella che è stata scavalcata, giudica ambiguo questo cambio di passo, anche perché arriva dopo l'approvazione di un nuovo codice penale all'Avana. Codice che - come riporta il Giornale - inasprisce le condanne, introduce 37 nuovi reati connessi a Internet e conferma pena di morte ed ergastolo per chi tenta colpi di Stato.
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Per quanto riguarda il Venezuela, invece, gli Stati Uniti consentono alla compagnia petrolifera californiana Chevron di tornare a esplorare quel territorio, in particolare il bacino dell'Orinoco, che è l'area più ricca al mondo da quel punto di vista. E non solo: anche alle società europee operanti in Venezuela sarà consentito di dirottare più petrolio in Europa. Stando a una fonte intervistata da Bloomberg, le aziende starebbero già negoziando con l'amministrazione Biden per far arrivare il greggio venezuelano in Europa. Il dubbio, come scrive Dagospia, è: non è che gli Usa hanno bisogno del petrolio di Caracas per via dei rapporti ai minimi storici con i sauditi e gli Emirati? "E allora dietrofront, Maduro non è più un sanguinario dittatore, ma il nuovo 'best friend' con cui fare affari...".
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