Nero su bianco
Droni e tank russi, "giro di tangenti": soldi sporchi dietro al disastro in Ucraina, chi ha tradito
Kiev ha riconosciuto nella corruzione russa “il nostro migliore alleato”. Uno dei tanti motivi della fallimentare “operazione militare speciale” in Ucraina risiede anche nello storico problema di Mosca con il malaffare che serpeggia a tutti i livelli, dall’ultimo anello della catena bellica fino ai vertici delle forze armate. Nell’edizione odierna Repubblica si è occupata delle tangenti su radio, droni e missili che hanno “disarmato” i russi: tra prezzi raddoppiati e qualità infima, dietro le carenze degli invasori c’è il peso delle mazzette.
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In questo senso si sprecano gli esempi, a partire dai droni Orlan 10: sono stati abbattuti con facilità disarmante dagli ucraini, indignando gli analisti russi, che si sono chiesti come sia possibile che questi droni siano stati pagati 100mila euro l’uno, quando quelli occidentali costano la metà e hanno prestazioni superiori. Altro scandalo è emerso dai rottami dei caccia Sukhoi: la spesa per ammodernarli era stata da record, ma si è scoperto che erano stato montati navigatori Gps sottomarca, quindi i soldi saranno finiti nelle tasche di qualcuno…
E ancora, sui carri armati di ultima generazione: “Fatti sfilare da anni nelle parate - si legge su Repubblica - ma mai diventati operativi perché gli appalti per qualsiasi mezzo innovativo vengono assegnati alla stessa azienda cara al Cremlino. L’intero piano multimiliardario lanciato da Putin per rendere le forze armate in grado di sfidare la Nato sembra marcio, con prezzi gonfiati e un dieci per cento finito nelle tasche delle camarille di potere”.
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