L'analisi
Volodymyr Zelensky, "la sua migliore arma". Una cruda verità: quello che non si può dire
Volodymyr Zelensky è stato criticato dai soliti filo-putiniani italiani perché nel bel mezzo della guerra ha dedicato qualche minuto a fare post social sulla Kalush Orchestra, la band ucraina che ha trionfato all’Eurovision Song Contest 2022 grazie all’incredibile spinta del pubblico europeo, che ha votato in massa per l’Ucraina ribaltando completamente la classifica stilata dalle giurie dei Paesi in gara. Il successo della Kalush Orchestra conferma che dal punto di vista mediatico la guerra è già stata stravinta dagli ucraini.
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“Kiev, senza dubbio, è riuscita a coagulare il tifo di vaste fette delle opinioni pubbliche dell’Occidente - è l’analisi che Gabriele Canè fa sul Giorno in merito a quella che definisce "l'arma migliore" di Zelensky - non per grazia ricevuta, o perché istintivamente si sta dalla parte del più debole. Semplicemente perché il più debole ha vinto a mani basse la guerra dei sentimenti. Lo ha fatto con le dirette di Zelensky che passeggia da solo per le strade della capitale, mentre da Mosca arrivano i soliloqui di Putin e dei suoi maggiorenti, le minacce nucleari di qualche ministro, la sfilata a passo dell’oca dell’Armata rossa, ora russa, sotto le cupole del Cremlino e davanti ai cadaverici generali pluridecorati”.
Canè ha citato anche il fresco successo all’Eurovision, ottenuto grazie alla canzone Stefanìa: “Una lettera d’amore a una madre dai capelli bianchi che il figlio vuol raggiungere ‘camminando per strade dissestate’. Insomma, lo ha costruito usando le armi del racconto crudelmente vero, forse a volte forzato, e del sorriso. Con la parola e le immagini, strumenti che può usare una democrazia e che un regime si nega”.