Con le proprie mani

Federico Rampini, Vladimir Putin è morto? Cosa sta accadendo a Mosca

La Finlandia entrerà nella Nato e la Russia garantisce rappresaglie politiche. Ma la verità è che Vladimir Putin, se mai diventerà un leader "morto", è perché si è di fatto suicidato con le proprie mani. Lo spiega Federico Rampini, in collegamento con Tagadà a La7. Il corrispondente del Corriere della Sera sottolinea l'errore strategico del Cremlino, che con l'invasione dell'Ucraina sta ottenendo l'esatto opposto di quello che almeno verbalmente aveva motivato la "operazione militare speciale". Non solo "denazificare" e disarmare Kiev, ma anche allontanare dai propri confini la minaccia dei missili Nato, visto che secondo Mosca il governo ucraino era un fantoccio in mano al Patto atlantico. Tra poche settimane, al proprio confine, e a pochi chilometri dalla sua San Pietroburgo, lo Zar si potrebbe ritrovare altri due Paesi Nato: non solo la Finlandia, ma pure la Svezia.

 

 


Putin, al telefono con il presidente finlandese Sauli Niinistro, ha garantito che "non c'è alcuna minaccia alla sicurezza" da parte della Russia e che per questo porre fine alla tradizionale neutralità di Helsinki è "un errore" destinato ad avere conseguenze. Il vero "errore macroscopico, l'ultimo di una lunga serie", sentenzia Rampini, è però proprio di Putin. La Russia, ricorda il giornalista, voleva "rimpicciolire e cacciare indietro la Nato ma ha spaventato Paesi ad antica tradizione neutrale come Finlandia e Svezia e adesso rischia di trovarsi" il nemico Nato sull'uscio di casa.

 

 

 

E questo, suggerisce Rampini, "è solo uno dei tanti errori di calcolo di Putin". Ma lo scenario baltico, assolutamente centrale nel futuro della Nato, rischia di rendere superfluo l'impatto della Turchia a livello geopolitico, spostando l'asse dello scontro da Mediterraneo e Medio Oriente ad Est e Nord Europa. E questo, chiosa Rampini, potrebbe provocare una "crisi di gelosia" nel presidente turco Erdogan