Dopo Porta a porta
Volodymyr Zelensky, Bruno Vespa e una cupa profezia: "Cosa ho capito di lui", perché finirà in disgrazia
Molti si chiedono che cosa farà Vladimir Putin. Ma forse la vera domanda è: fino a dove è disposto ad arrivare Volodymyr Zelensky? Quanto resisterà pur di non cedere di un millimetro alle (brutali) richieste russe? Intervistato a Porta a porta pochi giorni fa, il presidente ucraino si è dimostrato leader duro e determinato. E oggi Bruno Vespa, sul Quotidiano nazionale, analizza le sue parole e si sbilancia in una inquietante profezia.
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"Altro che le repubbliche del Donbass - sottolinea Vespa in relazione all'ex comico trasformatosi giocoforza in anti-Putin -. Ha detto serenamente che il suo popolo non si arrenderà mai, perché un aggredito non può farlo (e io che ho visto a Leopoli la sua gente ai funerali dei caduti ho capito perché non accadrà)". A colpire il conduttore di Porta a porta "la totale contrarietà" di Zelensky "a lasciare a Putin una via di fuga e la sua polemica indiretta con chi la cerca ragionevolmente, come Macron". E l'assenza di una possibile via di fuga per il Cremlino, di fatto, si tralucerebbe in una guerra infinita fino a esaurimento di uno dei due contendenti. "Non sappiamo nulla delle intenzioni di Putin - prosegue Vespa su QN -. Si sospetta che abbia un tumore avanzato e che si stia tramando alle due spalle". Ma sullo sfondo resta l'Ucraina "che non può e non deve perdere".
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Anche perché, come suggeriva lo stesso Zelensky a Rai1, c'è una "scissione mentale" che impedisce agli ucraini di vedere la loro bandiera accostata a quella degli ex "cugini" russi. La crisi internazionale in Ucraina si incrocia con quella molto più tragicomica della politica italiana, con i dirigenti dei Cinque Stelle in festa per le aperture sulla "pace" di Mario Draghi e Giuseppe Conte che invece ha attaccato il premier sulle armi contestandogli la mancanza di un mandato politico sul tema. "Cosa che in tempi normali porterebbe dritto a una crisi di governo", sottolinea Vespa.