Fuga di massa
Monte Athos, "i monaci sapevano". Scandalo in Grecia: il "rifugio sicuro" dei signori del crimine russo
Il Monte Athos è famoso in Russia, soprattutto tra gli oligarchi: non a caso anche Vladimir Putin vi si è recato in più occasioni. Secondo un’inchiesta della Bild, a Mosca hanno sempre approfittato della religione ortodossa in comune per condurre affari poco leciti, per usare un eufemismo. Diversi miliardari russi sono accusati di aver trasformato il Monte Athos in un “rifugio sicuro” per riciclaggio, corruzione, traffici di armi e droga.
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Traffici che avverrebbero indisturbati, con l’autorità costiera che non registrerebbe nemmeno i motoscafi in arrivo. È quanto emerso dai documenti visionati dalla Bild: “Il Cremlino approfitta della comune religione ortodossa per ottenere i suoi obiettivi. Funzionari di Mosca e oligarchi garantiscono finanziamenti a determinati monaci e monasteri per rafforzare la presenza russa sull’isola”. Le “infiltrazioni” sarebbero così avanzate che sul Monte Athos qualcuno addirittura già conosceva i piani del Cremlino di invasione dell’Ucraina. “Qualcosa di grande accadrà molto presto - avrebbe confidato un uomo a un monaco - ma non sia allarmato, preoccupato o spaventato: finirà in un paio di giorni”.
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Profezia che per metà si è avverata, dato che “qualcosa di grande” come l’invasione di un Paese sovrano è avvenuta per davvero: non è finita però in un paio di giorni, dato che ci avviamo ai tre mesi di conflitto, con la Russia che ha dovuto rinunciare all’obiettivo primario, che era la presa della capitale Kiev e il rovesciamento di Volodymyr Zelensky. Mosca ha ripiegato sul Donbass, dove però da diversi giorni non riesce a fare progressi rilevanti a causa della dura resistenza ucraina.
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