Manovre militari
Bielorussia, "sabotate le linee ferroviarie": chi ha tradito Putin, un duro colpo per l'esercito russo
Vladimir Putin fregato dagli amici bielorussi. A inizio guerra in Ucraina, l'avanzata dell'esercito russo sulle linee ferroviarie sarebbe stata ostacolata. Non a caso i militari spediti dal Cremlino hanno dovuto fare i conti con rallentamenti, ritirate e il riposizionamento a est, dove ora si stanno concentrando gli sforzi dell’invasione russa. La Bielorussia, che confina con l’Ucraina, ha a capo Alexander Lukashenko, vicinissimo a Putin. Questo il motivo per cui il presidente russo era convinto di poter fare affidamento sulla rete ferroviaria bielorussa allo scopo di portare rifornimenti e rinforzi. Peccato però che lo zar non abbia tenuto conto dei sabotaggi.
I numerosi boicottaggi – spiega al Washington Post Alexander Azarov, ex funzionario del ministero dell’Interno bielorusso che vi ha preso parte – sono stati organizzati sostanzialmente da tre gruppi di persone: gli addetti alle linee ferroviarie bielorusse, alcuni funzionari dissidenti della sicurezza bielorussa e quelli che vengono definiti "Cyber Partigiani". Si tratta di un gruppo ben organizzato di hacker, anch'essi bielorussi. Sono loro ad aver per primi manomesso la rete informatica delle ferrovie bielorusse, sabotando le attività di controllo e gestione del traffico ferroviario. A confermarlo Yuliana Shemetovets, membro del gruppo che vive a New York.
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Poi è stata la volta degli impiegati delle ferrovie, che hanno fatto trapelare informazioni sulla posizione e i movimenti delle attrezzature russe. Azioni, a detta dell'ex dipendente Sergey Voitekhovich, che hanno causato "un arresto quasi completo". Tutto questo ha messo in serie difficoltà Mosca e il Cremlino. L'esercito dello zar si è trovato senza cibo e rifornimenti, costretto a fare ricorso ai mezzi su ruota. Un colpo bassissimo, visto che la Russia non era preparata e i suoi veicoli non avevano ottenuto la manutenzione necessaria. Il che ha aiutato la resistenza ucraina, giunta al 68esimo giorno di guerra.
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