Operazione già pronta

"Di notte sui binari...". La missione top secret dei servizi: il viaggio e l'allerta per Draghi

Tutto pronto per la missione di Mario Draghi in Ucraina. Il presidente del Consiglio di fatto si prepara a incontrare il presidente ucraino Zelensky come hanno già fatto latri leader occidentali. Ma il viaggio di Draghi verso Kiev desta qualche preoccupazione, soprattutto negli ambienti dei nostri servizi. Come riporta il Messaggero, la visita di Draghi in Ucraina farà scattare alcuni protocolli di sicurezza molto rigidi. Innanzitutto va chiarito che le date dello spostamento verso Kiev sono del tutto top secret. Il viaggio del premier dovrebbe durare dieci ore. Un aereo condurrà Draghi fino in Polonia, poi in treno da Leopoli fino a Kiev.

 

 

I servizi di intelligence stanno lavorando senza sosta per organizzare la trasferta. A quanto pare il viaggio in treno potrebbe avvenire di notte. Il motivo? Con il buio è più semplice intercettare un attacco diretto alle ferrovie ucraine. Un punto centrale da chiarire è la procedura di eventuale esfiltrazione del premier nel caso in cui scattasse l'allarme rosso. E su questo aspetto c'è un problema non da poco. I cieli dell'Ucraina in questo preciso istante del conflitto sono interdetti. In questo caso servirebbero mezzi d'appoggio ma attenzione: questa operazione potrebbe non essere sufficiente. Infatti lungo la linea ferroviaria è abbastanza difficile trovare una pista di atterraggio da poter usare in tempi rapidi.

 

 

Troppi infatti sono i danni strutturali provocati dalla guerra a strade e linee ferroviarie e sono presenti sul territorio numerosi velivoli in disuso a terra. Le possibili date del viaggio di Draghi potrebbero essere quelle del 4 o del 5 maggio. Il 5 infatti Draghi potrebbe partecipare a una conferenza di donatori per l'Ucraina organizzata dalla Polonia in compagnia di altri big europei. Sul fronte dell'impegno diplomatico Zelensky ringrazierà l'Italia per il coinvolgimento nelle indagini sui crimini russi contro l'umanità. Draghi di fatto spiegherà a Zelensky le mosse dell'Italia anche sull'accoglienza dei profughi. Circa 100mila ucraini infatti sono senza una casa a causa della guerra voluta da Putin. Draghi ha di fatto due grandi priorità: il decreto aiuti per l'Ucraina da varare il prossimo 2 maggio e in seguito la missione a Kiev. L'Italia dunque è sempre più al centro sullo scenario della diplomazia. Ma di certo la missione a Kiev del premier sarà una missione importante anche per i nostri servizi che dovranno garantire l'incolumità del premier in uno scenario di guerra totale.