Il retroscena
Nabiullina, le dimissioni del marito dall'ateneo di Mosca e il tradimento sull'invasione: perché si ribella a Putin
Le ultime dichiarazioni di Elvira Nabiullina, governatrice della banca centrale russa, non sarebbero piaciute affatto a Vladimir Putin. Nell'intervento di domenica scorsa, infatti, la Nabiullina ha ammesso che Mosca è a un passo dal collasso per via delle sanzioni imposte dall'Occidente dopo l'inizio della guerra in Ucraina. In molti si sono chiesti come mai lo zar non l'abbia cacciata dopo uno sgarbo del genere. Il punto è semplice: la governatrice non sarebbe affatto facile da sostituire, soprattutto in un momento delicato come questo. Ecco perché il presidente russo si è solo limitato a smentirla, dicendo che l'attacco dell'Occidente "è fallito".
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Per capire lo sgarbo della Nabiullina a Putin, però, come scrive l'Huffington post, bisogna conoscere la storia di suo marito, Kuzminov. Quest'ultimo, ex rettore dell'università di Mosca, avrebbe lasciato la direzione perché non voleva sottostare ai diktat del sistema di potere putiniano. L'aria di ribellione, insomma, si respirà da un po' negli ambienti frequentati dalla Nabiullina.
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La governatrice, comunque, starebbe cominciando a essere stanca del ruolo che ricopre. La sua frustrazione avrebbe raggiunto dei livelli altissimi lo scorso 24 febbraio. Pare infatti che sia stata tenuta all'oscuro dei piani militari russi in Ucraina. Ecco perché poi, stando ad alcune fonti citate da Repubblica, si sarebbe sentita tradita dopo l'inizio dell'invasione. Per questo avrebbe presentato le dimissioni ben due volte. Dimissioni che lo zar non ha preso mai neanche in considerazione, decidendo invece di riconfermarla per un terzo mandato.
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