L'accelerazione del Cremlino
Vladimir Putin, "gas russo pagato in rubli o contratti con i Paesi ostili interrotti"
La guerra del gas di Vladimir Putin ora è ufficiale. Il presidente russo ha firmato il decreto presidenziale sulle regole del commercio di gas naturale russo con i cosiddetti Paesi ostili per il pagamento in rubli. Lo ha comunicato lo stesso leader russo, aggiungendo che entrerà in vigore da domani, primo aprile. "Nessuno ci vende niente gratis, e noi nemmeno faremo opere di carità. Ciò significa che i contratti esistenti, in caso di mancato pagamento del gas in rubli, saranno interrotti".
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La minaccia all'Europa è esplicita: i Paesi occidentali dovranno aprire un conto in rubli presso le banche russe per pagare il gas in rubli. Di fatto, un passo verso la sovranità finanziaria della Russia che smentisce quanto Putin avrebbe assicurato a Mario Draghi nella loro telefonata di mercoledì pomeriggio. "I paesi occidentali hanno detto che era inaccettabile la richiesta di pagare in rubli - ha spiegato in mattinata il premier italiano - ma anche impossibile. Oltre a questo, non hanno fatto nulla. Credo ci sia stato un processo di riflessione interna alla Russia, che ha portato a definire meglio cosa vuol dire pagare in rubli, che è quello che ci ha detto ieri Putin, ed è parte della loro discussione interna". Una discussione interna evidentemente già conclusa, nel giro di poche ore, e decisamente spiazzante per la cancellerie europee. O, ancora più semplicemente, Putin aveva già deciso tutto e ha bluffato anche con Palazzo Chigi, come sull'invasione dell'Ucraina a febbraio.
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Rapidissima la reazione di Parigi e Berlino. "Non accetteremo in alcun modo di pagare il gas in altre divise rispetto a quelle sancite dai contratti", aveva detto qualche minuto prima di Putin il ministro dell'economia francese, Bruno La Maire, a Berlino, in conferenza stampa con Robert Habeck. Subito dopo l'annuncio del Cremlino, arriva la conferma: Francia e Germania hanno fatto sapere che si stanno preparando in caso Mosca decida di tagliare le forniture di gas. "Potrebbe esserci una situazione domani in cui... non c'è più il gas russo. Sta a noi prepararci a questi scenari e ci stiamo preparando", ha affermato lo stesso Le Maire dopo i colloqui a Berlino con il suo omologo tedesco. In mattinata era circolata l'indiscrezione che Gazprom potesse interrompere i flussi verso i "paesi ostili", tra cui l'Italia.