L'altra guerra
Yamal-Europe, il gasdotto chiuso due ore: il segnale e la vendetta di Vladimir Putin dopo la mossa di Berlino
Mosca chiude i rubinetti del gas verso l'Europa, nel giorno in cui Berlino annuncia l'allerta preventiva per l'emergenza energetica, in uno scenario di pre-panico. I flussi verso ovest di Yamal si fermano di nuovo per due ore, come riferito dall'operatore tedesco Gascade. Il gasdotto Jamal-Europa invia gas dalla Russia alla Germania attraverso la Bielorussia e la Polonia. Non risultano invece interruzioni nell'altra arteria energetica fondamentale per i tedeschi: i flussi verso la Germania attraverso il gasdotto Nord Stream 1 attraverso il Mar Baltico risultano infatti in linea con i livelli visti nelle 24 ore precedenti. Gazprom ha fatto sapere che continua a fornire gas all'Europa attraverso l'Ucraina in linea con le richieste dei consumatori europei e che i flussi sono rimasti alti, ma il timore è che la situazione possa precipitare drasticamente nel giro di poche ore.
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Non a caso, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto al Parlamento norvegese un aiuto nella guerra contro la Russia fornendo più gas al suo Paese, ma anche all'Ue. La Norvegia è il secondo fornitore di gas naturale dell'Ue, dopo la Russia. In un collegamento video con i parlamentari del Paese scandinavo, Zelensky ha aggiunto che le navi russe "non dovrebbero avere il diritto di utilizzare i porti del mondo libero".
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In questo contesto, è significativo l'annuncio del ministro dell'Economia e del Clima tedesco Robert Habeck: la Germania ha attivato l'allerta preventiva prevista dal piano di emergenza sul gas. "Si tratta di una misura a scopo precauzionale. La sicurezza dell'approvvigionamento è ancora garantita", ha sottolineato il ministro. Secondo il piano di emergenza ci sono tre livelli di crisi: quello attivato è il primo e solo nella fase emergenziale (il terzo livello) lo Stato interviene nel mercato del gas, tutelando in particolare i clienti domestici. Un team di crisi viene riunito con la dichiarazione del livello di allerta preventiva, spiega Habeck: "Il team analizza e valuta la situazione dell'approvvigionamento in modo che, se necessario, possano essere adottate ulteriori misure per aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento".
Il ministro ha fatto inoltre appello a tutti i consumatori per consumare meno gas, così come il capo dell'Agenzia federale delle reti Klaus Muller. L'annuncio di Berlino fa immediatamente schizzare il prezzo del gas all'hub di Amsterdam, principale riferimento per le contrattazioni nel Vecchio Continente. Tutto ciò, mentre la Russia rimane ferma nella sua richiesta che le forniture di gas russo all'Europa occidentale siano pagate in rubli. Entro domani le modalità saranno elaborate per ordine del presidente Vladimir Putin, che si aspetta un rapporto dal governo, dalla Banca centrale russa e da Gazprom sull'attuazione del cambio valuta in rubli per il pagamento delle forniture dai Paesi definiti "ostili" dal Cremlino. Tuttavia, il gruppo delle potenze economiche del G7, inclusa la Germania, così come l'Unione Europea nel suo complesso, si oppongono.