L'inchiesta

Vladimir Putin, "lo yacht a Marina di Carrara è suo": le carte che lo inchiodano. Chi si trova a bordo: nomi inquietanti

Lo yacht ormeggiato a Marina di Carrara, in Toscana "è di Vladimir Putin". Una nuova inchiesta della Fondazione Anticorruzione di Alexey Navalny, coordinata da Maria Pevchikh e Georgy Alburov, riportano Stampa e Corriere, ha pubblicato un nuovo dossier che dimostra che il presidente russo è il beneficiario dell'imbarcazione extralusso sulla quale sta indagando la Guardia di Finanza italiana. I documenti stanno per essere consegnati al nostro governo che dovrà così decidere se sequestrare o meno lo Sheherazade.

 

 

Lo yacht del valore di 700 milioni di dollari, uno dei più grandi al mondo con i suoi 140 metri di lunghezza, due piattaforme di atterraggio per elicotteri risulta intestato a una anonima compagnia delle Isole Marshall. E per questa ragione qualsiasi iniziativa in osservanza delle sanzioni al momento non può essere applicata. 

 

I due collaboratori di Navalny che da tempo sono rifugiati in Lituania si sono concentrati sull'identità delle persone che lavorano a bordo. Bene, non solo sono tutti russi ma almeno una dozzina di loro sarebbero dipendenti dell'Fso, lo speciale servizio segreto presidenziale a cui è specificamente affidata la sicurezza di Vladimir Putin. Si tratta di una sorta di "angeli custodi" dello zar. Nella lista dell'equipaggio sono stati identificati altissimi dirigenti Fso come l'ufficiale capo Serghey Grishin, e l'addetto alla sicurezza a bordo Vitaly Belenko. Infine, nelle carte sarebbe anche riportata la testimonianza anonima di un marinaio dello yacht, il quale ha confermato che il proprietario sarebbe Putin.

 

 

"Crediamo che ci siano prove sufficienti per stabilire che appartenga a Putin e che quindi vada immediatamente sequestrato", concludono i due autori nel loro dossier. Ora tocca al governo italiano decidere se le "prove" fornite sono sufficienti a dimostrare che quello yacht è di Vladimir Putin e quindi procedere al sequestro.