Timori
Vladimir Putin e "l'apparecchio misterioso" per stanare i traditori: il delirio paranoico di uno zar allo sbando
Che Vladimir Putin fosse paranoico era già stato detto e ridetto in passato. Adesso però spunta una nuova curiosità sul suo conto. Lo zar, che ormai da settimane porta avanti il conflitto in Ucraina, avrebbe dei sospetti su alcuni dei suoi collaboratori e la sua paura più grande sarebbe proprio quella di essere ucciso da uno di loro. Le sue antenne devono essersi drizzate dopo che alcuni ex agenti segreti, interpellati dalla stampa, hanno spiegato come il metodo più efficiente per farlo fuori sia quello del veleno.
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L'ipotesi che Putin venga ucciso dall'interno, tra l'altro, non è neanche così remota, visto che l'economia della Russia è in uno stato fortemente precario. Questo potrebbe spingere l'élite imprenditoriale, politica e militare a liberarsi di lui. Contro il rischio di avvelenamento, però, Putin ha subito preso delle contromisure. Lo zar, a differenza dei suoi predecessori, non ha prigionieri di guerra che assaggiano il cibo per lui. La sua "arma" segreta, come riporta il Messaggero, è una misteriosa apparecchiatura in grado di rilevare tracce di sostanze velenose nelle pietanze.
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All'estero, invece, la risolve in un altro modo: beve sempre e solo da una tazza bianca che si porta dietro. La sua paranoia, comunque, ha raggiunto livelli tali che lo scorso febbraio ha licenziato circa mille persone dallo staff delle cucine, temendo ci fosse qualche infiltrato che volesse ucciderlo. Secondo gli esperti, inoltre, gli oppositori potrebbero anche decidere di eliminare Putin facendolo saltare in aria. Anche per questo, lo zar ha ridotto parecchio i suoi spostamenti in auto.
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