Ripercussioni

Ucraina, le purghe di Vladimir Putin: "Chi ha fatto sparire nel nulla", nomi pesantissimi

A poco più di tre settimane dallo scoppio della guerra in Ucraina, sono già partite le “purghe” di Vladimir Putin. È ormai acclarato che quella che lui definisce una “operazione militare speciale” non stia andando come previsto inizialmente: prendere il controllo sull’Ucraina, entrando nelle principali città, si è dimostrato molto complesso alla luce della forte e organizzata resistenza.

 

 

E così i primi a pagare il prezzo dello stallo attuale sono proprio alcuni pezzi grossi russi: l’ultimo “epurato” in ordine di tempo è Roman Gavrilov: il vice della guardia nazionale mobilitata in Ucraina sarebbe stato arrestato dall’Fsb - ovvero l’ex Kgb da cui provengono il leader del Cremlino e la sua cerchia più stretta. Secondo alcune fonti indipendenti, Gavrilov sarebbe stato accusato di “fuga d’informazioni militari che avrebbero portato a perdite di vite umane” ma anche di “sperpero di carburante”. Secondo gli analisti le teste che saltano sono il segno che Putin riconosce che l’operazione “sia messa male”, tanto da “cambiare cavallo a metà percorso”.

 

 

Soltanto qualche giorno fa Andrej Soldatov, giornalista esperto di servizi russi, aveva dato la notizia dell’arresto di Serghej Beseda e Anatolij Bolyukh, rispettivamente capo e vice di una sezione dell’Fsb dedicata all’Ucraina. Nessuna conferma né smentita è arrivata a riguardo, ma il fatto che i due non rispondano più a telefono da giorni è piuttosto indicativo…