L'esperto
Vladimir Putin, lo psichiatra Ammaniti: "Ha una paura profonda", l'inquietante trauma infantile
"Al di là della sua arroganza, si coglie in lui una paura profonda”: lo psichiatra Massimo Ammaniti parla della psicologia di Vladimir Putin, che dopo l'invasione dell'Ucraina è stato definito da molti come malato e paranoico. "Più volte si è parlato della paranoia di Stalin, addirittura diagnosticata nel 1927 dal grande neurologo di Pietroburgo Vladimir Bechterev che l’aveva visitato al Cremlino e che poi pagò con la sua vita quella che fu la sua ultima diagnosi - ha spiegato l'esperto -. Non credo che Putin sia mai stato visitato da uno psichiatra".
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A pesare molto sulla personalità di Putin sarebbe stato anche il periodo dell'adolescenza, trascorso in un quartiere degradato: “Lì aveva forgiato il suo carattere calloso e privo di emozioni che viene descritto nei trattati di psichiatria, apprendendo nelle lotte quotidiane le strategie di una cultura antisociale e violenta”. Secondo Ammaniti, nella guerra in corso, lo zar starebbe mettendo in pratica gli insegnamenti appresi da ragazzo: "Più volte si è espresso con queste parole: 'Bisogna colpire per primo', per evitare di dover subire le aggressioni degli altri che ai suoi occhi sono sempre nemici".
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Il passato, insomma, torna a tormentare lo zar. A tal proposito lo psichiatra ha proseguito: "Sicuramente nelle strade di Leningrado aveva imparato ben presto a diffidare dei compagni di strada, sempre pronti a tradirti per un pezzo di pane in più. È la stessa strategia che Putin segue ancora oggi nella sua guerra sciagurata in Ucraina: colpire i paesi dell’Occidente prima che possano reagire". Ammaniti, poi, si è concentrato su un episodio in particolare, la riunione durante la quale sono state riconosciute le nuove Repubbliche ucraine e nella quale i capi della sicurezza hanno solo assecondato lo zar: "Più che stretti collaboratori, sembrano piuttosto dei 'competitor' pericolosi che devono essere annullati per non contrastare il potere del monarca".