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Marina Ovsyannikova, l'irruzione della giornalista censurata in Russia: come taroccano il video

La censura si abbatte ancora sui media russi. Ha infatti destato parecchio scalpore la protesta di Marina Ovsyannikova, una dipendente della tv pubblica che ha interrotto il tg mostrando un cartello anti-Putin. Oltre al fatto che Marina è da ore irraggiungibile (notizia che fa temere il peggio anche ai suoi familiari), si aggiunge l'oscuramento del gesto da parte delle altre testate. Uno dei giornali più indipendenti di Russia, la Novaya Gazeta, ha dovuto diffondere l'immagine di Marina oscurando il cartello. Su quel foglio la Ovsyannikova aveva lanciato un appello per chiedere la fine della guerra in Ucraina, ma nell’immagine diffusa dal quotidiano della Federazione si vede solo un grande cartello bianco.

 

 

La Novaya Gazeta è stata così costretta a nascondere la rimostranza della collega. Il timore sono nuovi arresti all'interno della redazione. "Nella trasmissione del programma Vremya, alle spalle della conduttrice Ekaterina Andreeva, è apparsa una ragazza con un poster, il cui contenuto è vietato diffondere in base al codice penale. Secondo informazioni non confermate, si tratta di Marina Ovsyannikova. Attualmente è in arresto".

 

 

Ora però la preoccupazione è tutta per lei. "Dopo 12 ore dall’arresto Ovsyannikova non è stata ancora rintracciata", confermano i suoi legali. Dall'inizio dell'invasione in Ucraina, Mosca ha imposto una stretta sulla libertà di stampa come quelle che Amnesty International definisce nuove leggi "per limitare ogni espressione dissonante e mettere a tacere media indipendenti, giornalisti e attivisti". Non a caso per la denuncia contro il presidente Putin, Marina rischia fino a 15 anni di carcere.