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Vladimir Putin, l'ideologo Dugin ammette: "Questa è anche la nostra paura". Quando lo Zar sgancerà la bomba atomica

Vladimir Putin è lucido, l'invasione in Ucraina non è una guerra e in Russia non esistono proteste. È questo il ritratto tutto personale di quanto sta accadendo di Aleksandr Dugin, politologo russo che ha stretti legami con il Cremlino e considerato da molti "l'ideologo" dello zar. Per Dugin infatti quanto diffuso sui media russi è ben lontano dalla realtà: "La popolazione appoggia completamente Putin. Non c'è una vera opposizione". Intervistato dal Giornale il politologo ribadisce il pensiero del presidente russo spiegando i motivi di questa invasione: "Dopo il 1989 la Russia ha perso autorità sulle sue zone di controllo a favore dell'occidente e l'occidente ha acquistato influenza in questo vuoto, che era la conseguenza della debolezza del potere terrestre. Si è dissolto il patto di Varsavia e si è rafforzata la Nato".

 

 

Per lui la colpa è di leader come Gorbaciov ed Eltsin che hanno reso la Russia una nazione debole. Almeno fino a quando Putin non è arrivato al potere: "La pressione permanente della Nato contro i nostri confini - qualcosa che nessuno può negare - non è stata più accettabile. Putin è diventato più forte e con una coscienza geopolitica più sviluppata e così gli equilibri sono cambiati. E si è risposto a una situazione intollerabile: prima in Georgia, poi in Crimea, poi nel Donbass, dove l'esercito ucraino era un pericolo costante: la popolazione veniva bombardata e i civili uccisi. Il resto è venuto da sé: l'appello della Russia a non far entrare l'Ucraina nell'area di influenza dell'Occidente è stato rifiutato, e così ecco la guerra".

 

 

Guerra che a detta del politologo sta sorridendo a Putin. Nonostante si parli dell'inaspettata resistenza ucraina, secondo Dugin lo zar sapeva bene a cosa stava andando incontro e per questo era preparato. Il problema è un altro. C'è infatti una soglia che è meglio non superare e che potrebbe portare al peggio: l'atomica. "Tutto dipende dagli Stati Uniti. Se Washington si limita alle sanzioni, alle pressioni politiche e agli appoggi economici all'Ucraina, insomma se l'Occidente sosterrà indirettamente Kiev- tutte azioni legittime - non succederà nulla. Se però ci sarà un attacco diretto della Nato, allora la Russia risponderà con mezzi simmetrici. Se ci sentiremo minacciati sul nostro territorio, useremo le armi nucleari".