La foto-simbolo

Ucraina, la donna incinta di Mariupol è morta insieme al suo bambino. I sospetti più orribili

Non ce l'ha fatta la donna incinta fotografata ferita sulla barella fuori dall'ospedale di Mariupol, appena bombardato dai russi: è morta insieme al bambino, che i medici non sono riusciti a salvare. Insieme alla beauty-blogger Marianna Pidhurska, anche lei ricoverata nello stesso ospedale, era diventata l'immagine dell'Ucraina travolta dalla guerra e dall'orrore, ma al tempo stesso un simbolo di speranza e rinascita. 

 

 

 


La sua foto, mentre si teneva con le mani il grembo insanguinato, ha fatto il giro del mondo per la potenza e la drammaticità del messaggio. Ma se per Marianna, che pochi giorni dopo ha dato alla luce la sua bimba, di nome Viktoria ("Colei che porterà la vittoria", ha spiegato quasi in segno di sfida al presidente russo Vladimir Putin), il destino è stato benevolo, per lei non c'è stato lieto fine. 

 

 

 



Proprio le due figure erano diventate pretesto per la polemica dei complottisti anche italiani sui social, che sottolineando come non si trattasse della stessa persona (Marianna aveva un pigiama a pois) intendevano dimostrare come in realtà fosse tutta una messinscena cinematografica per accusare ingiustamente l'esercito russo di atrocità. Addirittura, si sosteneva che la beauty-blogger fosse una figurante e che non aspettasse nemmeno un bambino. Tesi peraltro sostenuta dalle ambasciate russe in Europa. Purtroppo, a volte, basta aspettare per far emergere la più cruda e brutale delle verità.