Chi punta il dito
Volodomyr Zelensky, l'accusa dall'Italia: "Ha mentito sulla morte di nostro figlio", orrore e mistero in Donbass
"Il governo di Volodymyr Zelensky ha mentito". Le accuse al presidente ucraino arrivano da Rino Rocchelli ed Elisa Signori, genitori di Andrea, il fotoreporter di Pavia ucciso il 24 maggio del 2014 nel Donbass. "L'attuale governo ucraino, per ciò che attiene all'uccisione di Andrea, ha proseguito nella linea scelta del precedente, negando la dinamica dei fatti ricostruita dalla magistratura italiana, mentendo e soprattutto costruendo false verità", continuano a ribadire. Il 31enne, è la ricostruzione, era in compagnia dell'attivista per i diritti umani Andrej Mironov. Con lui il fotoreporter si trovava nelle vicinanze della città di Sloviansk, nella zona orientale dell'Ucraina. Rocchelli era lì con l'intento di fare un reportage sulle condizioni dei civili durante il conflitto del Donbass, luogo di guerriglia che ha visto i separatisti occupare alcuni palazzi governativi. E proprio durante quel conflitto incrociato, da una parte l'esercito di Kiev e dall'altro chi chiedeva l'indipendenza, che Andrea e Andrej persero la vita. A esplodere i colpi fatali, almeno stando alla ricostruzione del fotoreporter francese William Roguelon, le postazioni ucraine del battaglione Azov.
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Arrivato in Italia il caso, la Corte d'assise di Pavia il 12 luglio 2019 aveva condannato un militare della Guardia Nazionale ucraina,Vitaly Markiv, a 24 anni di reclusione per concorso di colpa nell'omicidio di Andrea e Andrej e aveva giudicato lo Stato ucraino responsabile delle loro morti. Il 3 novembre 2020 la Corte d'assise d'appello di Milano aveva però assolto l'imputato italo-ucraino "per non aver commesso il fatto", scarcerandolo. Sentenza poi confermata anche dalla Corte di Cassazione il 9 dicembre scorso.
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Un fatto che ha parecchio indignato i coniugi Rocchelli. "Le immagini di questi giorni ci richiamano alla mente le immagini di 8 anni fa, oggi come allora le prime vittime della guerra sono i civili, che soffrono lutti, privazioni, traumi", è stato il loro sfogo all'Adnkronos. Oggi infatti le foto che ritraggono l'invasione russa ricordano quel lontano 2014: donne e bambini in fuga, abitazioni a fuoco e uomini pronti a imbracciare i fucili. E, nonostante precisino di condannare quanto commesso da Vladimir Putin, Rino ed Elisa pretendono la verità dal governo ucraino. Lo stesso che avrebbe tra i suoi parlamentari Mikhailo Zabrodskij. Quest'ultimo comandante della 95esima Brigata da cui sarebbe partito l'ordine di sparare e uccidere Andrea.