Un folle al comando
Vladimir Putin, retroscena: nella lista nera consegnata allo zar c'è l'Italia. La guerra può dilagare, cosa rischiamo
Fino a dove vuole spingersi Vladimir Putin? Dove vuole arrivare? Pochi si aspettavano che attaccasse davvero l'Ucraina, ma quel che sta succedendo è sotto agli occhi di tutti. E l'orrore spesso supera ogni tipo di immaginazione: lo zar infatti non ha rispettato la tregua sui corridoi umanitari, per quanto le due parti si rinfaccino le accuse. E, oltre a chiudere i corridoi umanitari, sta chiudendo anche ogni spiraglio diplomatico: le trattative e i negoziati appaiono tempo perso.
Ma non solo. Putin, infatti, rilancia. Si apprende infatti che ieri si è fatto consegnare una dettagliata lista con tutti gli Stati che hanno approvato le sanzioni contro Mosca. Il tutto dopo aver detto che "le sanzioni equivalgono a una dichiarazione di guerra". E insomma, per traslazione, siamo ufficialmente in guerra con l'Ucraina. Lo stesso Putin ha poi aggiunto che "chi istituirà una no-fly zone sull'Ucraina verrà coinvolto nel conflitto". Insomma guerra, armi, bombe.
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Un Vladimir Putin sempre più ingestibile, fuori controllo. Anche nell'ultimo messaggio rivolto a Kiev: "Se continuerà ad agire così, l'Ucraina non sarà più uno Stato". Toni e metodi brutali. Come detto, pare impossibile negoziare. Ieri, sabato 5 marzo, il tentativo di Naftali Bennett, primo ministro israeliano, volato a sorpresa a Mosca per un faccia a faccia con l'omologo russo. Un colloquio di cui sono stati parzialmente svelati i contenuti e che verrà seguito, oggi, dall'incontro tra lo stesso Bennett e Olaf Scholz, cancelliere tedesco. Ma quella della diplomazia, ci si chiede, è davvero una pista percorribile?