L'analisi
Toni Capuozzo, "perché è un errore armare l'Ucraina": la rappresaglia di Vladimir Putin, umanità in pericolo?
Toni Capuozzo dice la sua sul conflitto in Ucraina e sull'invasione della Russia. "Non sono così ottimista. Immagino che la parte ucraina cercherà di non essere sbrigativa, perché ogni giorno in più di resistenza è un giorno vinto. Dall’altra parte i russi devono ottenere qualcosa presto, per la stessa opposta ragione. Hanno incontrato una resistenza più forte del previsto, e l’Occidente si è compattato, invece di dividersi. Possono i carri armati invertire il senso di marcia?", si chiede il giornalista scrivendo sul sito di Nicola Porro.
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Capuozzo è chiaro su chi ha le colpe di questa situazione: "Conta chi ha invaso, e iniziato una guerra: sono fatti. Ma conta come reagire. Mi sorprende che i leader europei, e in generale i media e i commentatori, non si siano buttati sull’arsenale della pace, che è fatto di soluzioni, di proposte, di mediazioni, di dilazioni, non di sola speranza. Non vorrei che a Washington qualcuno, ringalluzzito dalla tenuta dell’esercito e dei cittadini ucraini, pensasse che è l’occasione per far pagare l’azzardo a Putin, per farlo ritornare vinto a casa, a vedersela con un paese umiliato, con qualcuno che pensi di soppiantarlo", svela Capuozzo.
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Infine Capuozzo fa capire che, "Putin può essere tentato dal tanto peggio tanto meglio. Possiamo incoraggiare gli ucraini seduti al tavolo a non cedere in niente. Che devono solo chiedere il dietrofront dei russi, e rivendicare il diritto a entrare nella Nato, come la Macedonia o il Montenegro (è molto più facile entrare nella Nato che nell’Unione Europea, sì). Possiamo pretendere che Putin si ammansisca, mandarlo a quel paese", conclude Capuozzo.