Punto di non ritorno
Ucraina, i filorussi a Donetsk accusano: "Massicci bombardamenti in corso, molti morti, colpito ospedale". Chi mente?
Nonostante la guerra non sia ancora - ufficialmente - iniziata, i bombardamenti si fanno sentire. Almeno questo è quanto denuncia il leader filorusso dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Denis Pushilin affida al canale Telegram gli aggiornamenti sulla crisi tra Russia e Ucraina sostenendo che quest'ultima "sta conducendo massicci bombardamenti nel nostro territorio". Pushlin ha contato solo nei giorni scorsi più di 1.700 mine e proiettili sparati l'artiglieria dalle Forze armate ucraine contro zone residenziali. "Siamo colpiti da artiglieria pesante, mortai, lanciagranate e carri armati. Le persone stanno morendo. Le scuole n. 105 e n. 56 della capitale hanno subito gravi danni. Le truppe ucraine continuano a bombardare gli insediamenti di Zaitsevo, Gorlovka, Donetsk, Yasinovataya, Kominternovo e Dokuchaevsk", ha aggiunto.
Nel mirino anche l'ospedale centrale e una centrale elettrica nell'omonimo capoluogo di Donetsk. Entrambi, è l'accusa dei separatisti, colpiti da un bombardamento di mortai compiuto da truppe ucraine della 54esima Brigata meccanizzata. Ma tra gli addebiti c'è anche quello di aver colpito un avamposto delle guardie di frontiera russo a Rostov, che però Kiev nega. Il Servizio per la sicurezza federale russo ha riferito che un proiettile non identificato giunto dal territorio ucraino ha distrutto nella mattinata di lunedì 21 febbraio la postazione senza causare vittime.
Ed è proprio in questo clima di escalation, con il Cremlino che frena su un possibile incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che l'ambasciata italiana a Kiev ribadisce la necessità affinché gli italiani lascino il Paese. "La nostra ambasciata a Kiev in queste giornate e in queste ore sta effettuando diverse prove di evacuazione del personale. Cosa ancor più importante sta chiedendo a tutti gli italiani in Ucraina di lasciare il Paese", tuona Luigi Di Maio. "Ma voglio anche ribadire quello che ho detto ai miei colleghi europei qui al Consiglio Affari esteri che l'Ambasciata italiana a Kiev resta aperta e pienamente operativa perché crediamo nella diplomazia e vogliamo dare un chiaro segnale di vicinanza al popolo ucraino".