Lo zar all'attacco

Ucraina, "video registrati due giorni prima": la prova schiacciante, Vladimir Putin vuole solo la guerra

Il blitz di Vladimir Putin in Ucraina dovrebbe essere imminente e dovrebbe partire dalla regione orientale del Paese, il Donbass. Parte di quel territorio, infatti, è occupato da due stati separatisti non riconosciuti, la Repubblica popolare di Donetsk e la Repubblica popolare di Luhansk, abitati principalmente da filorussi. Si tratta di un'area molto vicina a Putin. Quest'ultimo, come riporta La Stampa, pare sia allestendo un vero e proprio "spettacolo" nel Donbass. In quest'ottica andrebbe letta la denuncia di un “genocidio” nelle regioni separatiste. Ciò potrebbe essere utilizzato come possibile pretesto umanitario al blitz.

 

 

 

"La portavoce del ministero degli Esteri russo ripete le accuse di 'genocidio' già lanciate da Vladimir Putin in presenza di Olaf Scholz", scrive Anna Zafesova sul quotidiano piemontese. Poi fa riferimento anche a dei servizi video montati ad arte: "I primi a venire caricati nei pullman che li avrebbero 'portati in salvo' verso la Russia sono stati i bambini di un orfanotrofio, e la tv russa inquadra anziani e mamme, gli sguardi smarriti e angosciati, un’immagine uscita dai peggiori incubi dell’Europa". I rappresentanti russi all’Onu avrebbero parlato addirittura di fosse comuni di civili russofoni, scoperte nelle due enclave separatiste.

 

 

 

Ma non è tutto. Su alcuni canali Telegram vicini ai militari russi si sarebbe detto anche che gli infiltrati ucraini volevano far saltare una fabbrica chimica per avvelenare le repubbliche del Donbass. E proprio questo avrebbe fatto scattare l’evacuazione dei civili. Il Cremlino starebbe accusando Kiev, senza avere alcuna prova tra le mani, solo per giustificare il carico di civili di Donetsk e Luhansk su dei pullman che li portano direttamente in Russia. L'aspetto più importante sarebbe quello di riuscire a produrre le immagini televisive adatte, capaci di far commuovere i russi e sufficienti per denunciare una "catastrofe umanitaria". "I leader delle 'repubbliche popolari' separatiste non fanno in tempo a ordinare l’evacuazione di donne, bambini e anziani – poi si scoprirà che i video con i loro appelli erano stati registrati due giorni prima, quando sul fronte c’era una calma piatta – che il presidente russo ha già ordinato di dare agli sfollati vitto, alloggio e 10 mila rubli a testa", si legge infine su La Stampa

 

 

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