Sul confine con l'Ucraina
Russia, la Nato contro Putin: "Sta aumentando le truppe al confine con l'Ucraina, siamo pronti al peggio"
La Russia sta bluffando: alla de-escalation annunciata non ha fatto seguito il ritiro delle truppe al confine con l'Ucraina. Al contrario, denuncia la Nato, ci sarebbe un aumento del contingente militare. A sottolinearlo è il segretario generale dell'Alleanza atlantica in persona, Jens Stoltenberg, aprendo la riunione dei ministri della Difesa dei paesi Ue a Bruxelles: non si è notato nessun segno chiaro di de-escalation sul terreno, anzi le truppe russe "sono aumentate, non diminuite". "Stiamo monitorando molto da vicino cosa accade. Allo stesso tempo registriamo le aperture di Mosca al dialogo diplomatico e siamo pronti in questo senso. Ma stiamo ancora aspettando la reazione della Russia alle nostre risposte scritte inviate il 26 di gennaio". La tensione, insomma, resta alta.
La chiave resta il futuro immediato e a medio termine dell'Ucraina. Vladimir Putin l'ha detto a chiare lettere: Kiev non potrà entrare nella Nato e bisogna dirlo chiaro e tondo ora. "La Russia non accetterà di avere le truppe Nato ai suoi confini". La risposta di Stoltenberg è raggelante: "Sono i trenta Paesi alleati della Nato a decidere le adesioni, non è la Russia a decidere chi diventa membro. Si tratta di rispetto del diritto di ogni Paese di scegliere il suo percorso. Ed è uno dei principi della Nato". Il riferimento polemico non è solo per Putin, ma anche per il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che martedì in conferenza stampa con il presidente russo aveva evidenziato come l'Ucraina non sarebbe entrata nella Nato finché loro due sarebbero rimasti in carica.
Di fronte a questi diktat, la Nato si dice pronta a dialogare con la Russia, ma anche "preparata al peggio". "I ministri della Difesa si incontrano per affrontare una sfida critica per la sicurezza europea - ha detto ancora Stoltenberg -. La Russia invia il segnale di voler continuare lo sforzo diplomatico, ma allo stesso tempo non c'è stato un ritiro e non ci sono risposte alle nostre richieste. Continueremo a inviare un messaggio chiaro alla Russia: siamo pronti a discutere con loro, ma siamo anche pronti al peggio" e "se la Russia invaderà ancora l'Ucraina pagherà un prezzo alto. Speriamo davvero che la Russia si impegni in un dialogo significativo e ponga fine al confronto, per trovare una soluzione politica".