Il rischio di un incidente
Russia-Ucraina, il generale Camporini: "Attenzione alla Finlandia". Guerra, scenari catastrofici
L'invasione alla fine non ci sarà. Ne è convinto Vincenzo Camporini, che vede nell'Ucraina un territorio assolutamente ostile per la Russia. "Vladimir Putin in caso d'invasione non potrebbe contare neppure sul consenso della popolazione russofona e questo trasformerebbe il controllo del territorio in un'operazione costosissima in termini militari". Se non per una guerra tra Mosca e Kiev, il generale già capo di Stato Maggiore delle Forze Armate e oggi responsabile sicurezza e difesa di Azione è preoccupato per il prolungato confronto tra le forze della Nato e quelle russe ai confini orientali dell'Europa. "Quando si muovono truppe e mezzi di quest'entità - spiega al Giornale - il rischio di un incidente cresce esponenzialmente".
Per Putin le forze armate sono uno strumento di politica estera. Queste ultime servono allo zar per segnalare la propria presenza e importanza. In sostanza, è il ragionamento del generale, il presidente russo punta sull'Ucraina in modo da ottenere un avvio dei famosi accordi Kiev 2 del 2015 a cui non è mai stata data realizzazione. E ancora: la Russia "pretende un'autonomia concreta per le regioni orientali dell'Ucraina così da imporsi come protettore delle minoranze russe. Ma giustificare un'interferenza esterna con la difesa delle minoranze è assai pericoloso. Anche perché in Estonia e Lituania vi sono minoranze russe assai consistenti. E il pretesto di difendere una minoranza europea ha fatto scoppiare la Seconda Guerra Mondiale".
A detta di Camporini, però, lo zar non ha considerato che Svezia e Finlandia, anche senza essere parte della Nato collaborano con essa. "Davanti alla minacce all'Ucraina la Finlandia incomincia a chiedersi se sia meglio mantenere uno status neutrale o beneficiare di quell'articolo 5 che garantisce ai paesi Nato il soccorso alleato. Così dopo gli sforzi per tener la Nato lontana dall'Ucraina Putin rischia di ritrovarsela in Finlandia".