Tensione crescente

Vladimir Putin e l'asse segreto con Xi Jinping, ombre cinesi sulla crisi in Ucraina: siamo alla vigilia della guerra?

Sullo sfondo della crisi in Ucraina c'è l'ombra della Cina. I consiglieri del presidente americano Joe Biden continuano a ripetere che "gli Stati Uniti non hanno il lusso di potersi concentrare solo su un'area del mondo". A Washington considerano "contingente" l'asse tra Vladimir Putin e Xi Jinping. Il Dipartimento di Stato è convinto che i due Paesi abbiano interessi economici e strategici troppo diversi per poter istituire una vera e propria coalizione anti-occidentale. Tuttavia ci sono anche segnali contrastanti e ormai da diversi anni, riporta il Corriere della Sera.

 

 

Infatti bisogna ricordare la prima esercitazione militare congiunta tra Cina e Russia che risale al 2017, nel Mar Baltico. Ora, nella crisi ucraina, Pechino sta appoggiando Mosca su tutta la linea. E ora anche alla Casa Bianca è chiaro che la partita è doppia. Wendy Shelman, vice segretaria agli Esteri, lo ha detto molto chiaramente: "Se diamo via libera a Putin, stiamo anche consegnando Taiwan a Xi Jinping". Insomma, l'asse Russia-Cina c'è. 

 

 

Del resto anche il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha detto che la Russia vuole il dialogo ma "non si può costringere qualcuno a essere gentile", lasciando quindi intendere che la Russia è costretta a rivolgersi alla Cina, data la chiusura sul versante occidentale. "La Russia cerca la cooperazione con tutti. Siamo interessati alla cooperazione con i nostri partner europei. Siamo interessati alla cooperazione con gli Stati Uniti, sia nel commercio che nell'economia, negli investimenti e nelle questioni di sicurezza. Ma non si può obbligare qualcuno a essere gentile. Quindi è ovvio, la Russia cercherà opportunità per espandere la cooperazione dove vede condizioni di reciprocità", ha detto il portavoce.