Dittatura

Corea del Nord, "vietato ridere per 11 giorni". Altrimenti Kim Jong-un ti ammazza: le "ragioni" della follia

Kim Jong-un ha vietato a tutta la popolazione della Corea del Nord di mostrare alcun segno di felicità per undici giorni. Non si può ridere né sorridere, anche per questo è stato contestualmente introdotto il divieto di alcol. L’ennesima decisione estrema di un dittatore che ha pensato bene che questa fosse una buona idea per omaggiare suo padre, Kim Jong-Il, in occasione del decimo anniversario della morte.

 

Il tuo browser non supporta il tag iframe

 

Morto per infarto nel 2011 quando aveva 69 anni, Kim Jong-Il aveva instaurato a partire dal 1994 un regime di terrore ancora più forte di quello che figlio. Quest’ultimo, però, in quanto a stravaganza e divieti assurdi è su un altro livello: nel corso della sua dittatura ha già vietato i jeans, i capelli lunghi, i piercing, i cappotti di pelle. Quindi non fa quasi notizia che adesso abbia vietato le risate per i prossimi undici giorni, considerandola una forma di omaggio al padre.

 

 

Tra l’altro quella del cappotto di pelle è una storia curiosa, dato che era stato proprio Kim Jong-un ha introdurre questa moda in Corea del Nord: molti avevano acquistato tale capo di abbigliamento dopo che due anni fa avevano visto il dittatore indossarlo in una delle sue apparizioni televisive.