Il sistema non regge
Covid, in Germania nuovo record di contagi e decessi: Europa travolta
Prosegue la drammatica corsa del Covid in Germania. Nelle ultime 24 ore si è registrato un nuovo picco di contagi, con 66.884 positivi e 335 morti. Record anche per l'incidenza settimanale su 100mila abitanti, parametro importante per capire quanto sta crescendo la pandemia: secondo il Robert Koch Institut, si è superata la soglia del 404,5. Unico dato confortante: resiste, per ora, il sistema sanitario con un tasso di ospedalizzazione del 5,6% (lo scorso dicembre, senza i vaccini, si era toccato il 15,5%). Anche per questo la Germania ha accettato di ricoverare i pazienti dalla vicina Olanda, in grave crisi di posti letto, anche se in alcune regioni molti presidi sono già al limite della capienza.
La fotografia della situazione tedesca conferma l'allarme lanciato ieri dall'Oms sull'Europa: "La scorsa settimana le morti sono aumentate di 4.200 al giorno", quando a fine ottobre erano la metà, 2.100. Il totale dei decessi da inizio pandemia nel Vecchio Continente sale così a 1.467.935.
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L'ondata non è ancora finita: "Possiamo prevedere che ci sarà una pressione elevata o estrema sui posti letto negli ospedali in 25 Paesi europei e una pressione elevata o estrema sulle unità di terapia intensiva in 49 dei 53 Paesi fra ora e il 1 marzo 2022". La previsione parla di 2,2 milioni di morti entro la primavera del prossimo anno. L'unica soluzione, sottolinea l'Organizzazione mondiale della Sanità, è la strategia "vaccino più". Somministrare, cioè, quante più dosi possibili (prime, seconde e terzi richiami) per poter contenere le forme gravi di virus e, in qualche modo, iniziare a convivere con il Covid.