Fine corsa
Steve Bannon si consegna all'Fbi: assalto a Capitol Hill, per l'ex stratega di Trump è finita?
L'attacco a Capitol Hill lo scorso sei gennaio che sconvolse gli Usa e mise in apprensione il resto del mondo, continua aa avere strascichi giudiziari. Steve Bannon si è consegnato dell’Fbi di Washington. L, l’ex stratega di Donald Trump era stato incriminato per oltraggio al Congresso per aver negato la sua collaborazione alla commissione della Camera. La stessa commissione che sta indagando sull’assalto. Sono due i capi di imputazione: uno per non aver testimoniato e l’altro per non aver consegnato i documenti richiesti. Bannon, fino ad ora, si era difeso spiegando che Trump aveva invocato il privilegio esecutivo sugli atti della sua presidenza.
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Bannon doveva presentarsi davanti la Commissione lo scorso 23 settembre dalla Commissione, che ritiene che il 67enne contenga "informazioni rilevanti per comprendere attività importanti che hanno condotto agli eventi del Campidoglio". Si contesta a Bannon la sua presenza il 5 gennaio alle contestazioni della seduta di certificazione dei risultati delle presidenziali, dove aveva affermato che "domani scoppierà l’inferno". Aveva poi affermato che non avrebbe testimoniato finché la questione del privilegio dell’esecutivo non sarebbe stata risolta.
"Sin dal mio primo giorno in carica, avevo promesso ai dipendenti del Dipartimento che insieme avremmo mostrato al popolo americano, con le parole e con i fatti, che il dipartimento si attiene allo Stato di diritto, ai fatti e alla legge e ricerca una giustizia equa secondo la legge", ha dichiarato invece in una nota il segretario alla Giustizia, Merrick Garland, "le imputazioni di oggi riflettono l’adesione risoluta del dipartimento a questi principi". I due capi di accusa contro Bannon prevedono fra i 30 giorni e un anno di carcere. La strada scelta da Bannon "non prevarrà sugli sforzi della commissione per ottenere risposte sul 6 gennaio e assicurare che una cosa del genere non si ripeta", ha detto tra l'altro Liz Cheney, repubblicana ma acerrima nemica di Donald Trump che siede nella commissione istituita dalla speaker della Camera, Nancy Pelosi.