De gustibus

Londra, il super chef Daniel Humm licenziato in tronco. Orrore in cucina, cos'hanno scoperto

Il Claridge hotel di Londra, celebre e sofisticato albergo della capitale inglese, ha licenziato il proprio chef Daniel Humm, perché voleva cambiare il menu del ristorante.  Lo voleva trasformare tutto in vegetariano, nonostante la contrarietà della direzione. "Il futuro è vegano", ha spiegato il cuoco. "Ma il nostro no", la replica dell'hotel. Humm al Claridge di Mayfair gestisce il ristorante Davies and Brook. "L'hotel e il cuoco prendono strade diverse a partire da gennaio", è stato poi reso noto qualche giorno fa in un comunicato congiunto.

 

 

 

Lo chef aveva espresso l'esigenza di trasformare l'intero menù facendolo diventare vegano, senza nessun compromesso. DA accettare a scatola chiusa. L'hotel non ha certo rinunciato a servire aragoste, caviale e fois gras ai suoi ospiti che sono disposti a pagare anche 125 sterline per una cena di quattro portate. La storia ha inizio poco più di un anno fa, quando la pandemia ha imposto un obbligato periodo di riflessione.

 

 

 

Humm, nel periodo di pausa, ha riflettuto sul suo mestiere: "Negli ultimi diciotto mesi ho riflettuto su quello che sarebbe stato il nostro prossimo passo. E non mi è mai stato più chiaro che il mondo sta cambiando e noi dobbiamo cambiare con lui", aveva poi scritto in un lungo messaggio su Instagram. "Il futuro per me è a base vegetale". Così lo scorso giugno ha riaperto il suo ristorante a New York, l'Eleven Madison Park, con un menu senza carne né pesce, diventando il primo con tre stelle Michelin a fare una scelta così drastica. Primo passo di una scelta drastica: "Dopo tutto quello che è accaduto in questo ultimo anno non potevamo riaprire lo stesso identico ristorante. Abbiamo deciso di servire un menù in cui non useremo alcun prodotto animale. Tutti i piatti sono fatti con materie prime vegetali, della terra e del mare, insieme a frutta, legumi, funghi, grano e molto altro". Scelta che - rivela il Messaggero aveva intenzione di portare anche a Londra. "Rispettiamo e comprendiamo la direzione culinaria di un menu interamente vegano intrapresa da Daniel. Tuttavia, questo non è il percorso che al momento vogliamo seguire», hanno spiegato dal Claridge. Due posizioni, come si legge, inconciliabili che hanno portato al passo d'addio.