Irlanda, gli atei sfidano

Eleonora Crisafulli

Fa discutere la nuova legge contro la blasfemia, entrata in vigore da due giorni in Irlanda. Tra le tante reazioni, anche quella di un gruppo di atei irlandesi che, sperando nella revoca del testo, ha pubblicato sul proprio sito internet 25 citazioni ritenute blasfeme. Secondo Michael Nugent, del gruppo “Atei d'Irlanda”, è una norma «stupida e pericolosa» quella che rende la blasfemia un’offesa punibile con una multa che può arrivare fino a 25.000 euro. L'organizzazione, che promuove «una Irlanda razionale, etica e laica», ha pubblicato frasi di Gesù, Maometto, papa Benedetto XVI, del musicista pop Frank Zappa, dello scrittore Salman Rushdie, del gruppo comico britannico Monty Python, dell'ex premier nord-irlandese Ian Paisley e del ministro della giustizia irlandese Dermot Ahern. Il ministro, che ha proposto la legge emendando una norma del 1961 contro la diffamazione, aveva precisato che avrebbe preferito abolirla ma che era impossibile per ragioni costituzionali. La Costituzione irlandese del 1937 precisa che tutte le «pubblicazioni o dichiarazioni di natura blasfema, sediziosa o indecente, sono un reato punibile dalla legge». Secondo Nugent, si tratta di «leggi religiose medievali» che non hanno «alcun posto in una repubblica moderna e laica dove le leggi dovrebbero tutelare le persone e non le idee».