Svolta russa

Vladimir Putin, "il debole per Greta Thunberg". Indiscrezioni clamorose dal Cremlino: lo zar, solo per lei...

Non è presente alla Cop 26, ma anche Vladimir Putin "ha un debole per Greta Thunberg". Il Foglio ci scherza, ma fino a un certo punto. Pur lontano da Glasgow, il presidente ha voluto partecipare tramite video.messaggio. Una assenza legata a due fattori: lo Zar "non lascia quasi più la Russia da quando è scoppiata la pandemia e poi nei consessi multilaterali si trova sempre meno a suo agio".

 

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Già qualche giorno fa, al G20 romano, sempre in collegamento da remoto Putin aveva sottolineato i passi da gigante della Russia nel taglio delle emissioni di gas serra, una verità contestata da molti scienziati ma che conferma comunque un dato di fatto politico: Vladimir "sul clima ha cambiato atteggiamento. Fino al 2019 era tra chi negava l'esistenza del cambiamento climatico, adesso tutto è cambiato, ha tinto di verde le sue aspettative e ha iniziato a porsi i primi obiettivi: la neutralità dal carbone entro il 2060".

 

 


Progetto più che ambizioso, visto che al momento la Russia è il quarto paese produttore di gas serra "e la transizione sarà quindi complessa e dolorosa". La partita non è solo "etica", ma molto politica e ovviamente economica. Il Foglio parla della "pressione che arriva da uomini a lui molto vicini. Herman Gref, capo di Sberbank, e Anatoli Chubais, capo dell'azienda che produce nanotecnologie Rusnano, sono sostenitori di una rapida transizione ecologica perché temono che presto la dipendenza della Russia dai combustibili fossili renderà la sua economia vulnerabile e sempre più debole sui mercati energetici globali". Greta e le sue accuse al "bla-bla-bla" dei politici, insomma, c'entrerebbero poco.

 

 

La carbon tax ventilata dall'Unione europea ha letteralmente terrorizzato i giganti Gazprom e Nornickel, nonché il governo intenzionato a diversificare le fonti energetiche, visto che Mosca è al momento dipendente da petrolio e gas, che coprono il 60% delle esportazioni e il 15% del Pil. Le rinnovabili sono dunque la nuova frontiera, con Putin che spinge molto sull'energia solare, attraverso l'azienda Hevel. C'è poi il timore per l'impatto ambientale del cambiamento climatico: "Quest'estate la Siberia è stata tormentata dagli incendi e lo scioglimento del permafrost", con relativo rischio di fuoriuscita di metano e tenuta delle infrastrutture nell'Artico. .